MADDALONI. La morte di Angelina Eliseo. Ecco come si è difeso il militare-centauro
1 Giugno 2018 - 21:45
MADDALONI (g.g.) – Luigi Giaquinto è un militare di carriera venuto in ferie nella natia Valle di Maddaloni. Ieri si era recato in moto in una delle banche che si affacciano su via Capillo. E su questo non c’è dubbio. Successivamente entriamo nell’ambito della soggettività. Luigi Giaquinto ha nominato un suo omonimo, cioé l’autorevole avvocato Vittorio Giaquinto, a rappresentarlo. Il suo racconto è stato il seguente: Angelina Eliseo avrebbe improvvisamente attraversato la strada parlando al telefonino e lui l’avrebbe investita con la moto ad una velocità di 30 km all’ora.
Sfortunatamente la donna avrebbe battuto la testa ricevendo un danno irreversibile e subendo una sorte un po’ diversa che un po’ di tempo fa, in via Napoli, toccò alla signora D’Annunzio travolta da un’auto il cui conducente, che pure si giustificò su argomentazioni non dissimili da quelle dettate da Luigi Giaquinto, è stato rinviato a giudizio dopo l’indagine condotta dal pm Gerardina Cozzolino. Decisivo, in quella circostanza, fu l’apporto di alcune videocamere.
E così sarà anche stavolta, perché di videocamere esterne, nel luogo dell’incidente mortale ce ne sono a iosa. Le sfoggiano le banche che sono tre e ci sarebbe anche quella del Comune, anche se, su quest’ultima, non possiamo mettere la mano sul fuoco sul fatto che funzioni.
Sono tutti elementi che la Procura della Repubblica raccoglierà e che metteranno anche alla prova il racconto difensivo di Luigi Giaquinto e soprattutto per quel che riguarda la questione velocità.
Bisogna attendere l’indagine e noi, comunque, seguiremo con molta attenzione. Questo merita una famiglia completamente spezzata con tre bambini rimasti, in un solo, fatale secondo, orfani per sempre