CASERTA ALLE ELEZIONI Accordo a un passo su Maresca (ecco come), poi Zinzi sarà ufficializzato. Le ultime disperate manovre di Luigi Cesaro per fregarlo

1 Luglio 2021 - 18:45

“Si è messa in mezzo” Nicoletta Barbato facendo il nome di Enzo Bove, il quale è troppo disarmato di fronte alla scaltrezza feroce di Giggino a’ purpetta e si fa utilizzare rischiando di perdere anche il solido ancoraggio politico con Fratelli d’Italia

 

CASERTA (g.g.) Ad oggi, anzi alle 17.18 del primo luglio, l’accordo tra i partiti del centrodestra per le elezioni comunali di Napoli sembra più vicino di quanto non apparisse nei giorni scorsi. La partita si sta giocando a Roma ed è stata “commissariata” dai leader nazionali Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani.

Si lavora sul seguente schema: ognuno dei tre partiti costruirebbe la sua lista inserendo, con una dimensione inferiore, non proprio miniaturizzata, ma quasi, del proprio simbolo che comparirebbe accanto alla scritta “Progetto Napoli”, che poi è uno slogan, il brand politico-elettorale elaborato e lanciato dal candidato sindaco Catello Maresca. Non c’è ancora accordo finale, ma come abbiamo scritto nei giorni scorsi, avrebbe costituito una sorta di unicum la rottura di una coalizione che, sondaggi alla mano, è la favorita per le prossime elezioni politiche. Dunque, se è vero che Salvini vuole arginare la crescita impetuosa di Fratelli d’Italia, e per questo motivo ha provato a far passare la linea delle liste civiche, utile, però, solo alle proprie ragioni e ai propri interessi politici, è anche vero che non può tirare la corda fino a romperla perché il primo ad essere danneggiato da una eventuale crisi del centrodestra sarebbe proprio lui.

Di qui la soluzione di compromesso a cui stanno lavorando i pontieri dei due partiti, per quel che riguarda Fratelli d’Italia il navigatissimo Ignazio La Russa. Sarebbe proprio lui, a partire dall’indebolimento delle candidature dei suoi sindaci nelle grandi città del nord.

Chi ci legge abitualmente, non si senta disorientato di fronte a questo incipit napoletano, dato che sa bene che bisogna parlare delle elezioni comunali del capoluogo partenopeo per capire che cosa succederà a Caserta.

Come è noto e come abbiamo scritto, c’è un gruppo di politici locali che non vede di buon occhio la candidatura di Gianpiero Zinzi. Fatto positivo per quest’ultimo. Si tratta, infatti di persone dotate di una certa abilità, di un certo acume nell’esercizio della cosiddetta politica politicante, ma non dotate di un consenso personale e di un bacino, anche piccolo, di voti.

Mettono in campo le loro armi e soprattutto cercano di appoggiarsi a Forza Italia in cui al momento, checché se ne dica, Luigi Cesaro, detto Giggino ‘a purpetta, è uno che qualcosa può ancora determinare. Niente di che, per carità. Sicuramente, come abbiamo visto già nel 2019, due anni fa alle elezioni comunali di Aversa, non può determinare la vittoria del centrodestra o di un candidato uscito dalla “real casa” di Sant’Antimo. Quei fasti sono definitivamente tramontati. Ma Giggino a purpetta è un pragmatico e, dunque, non si deprime di fronte all’evidente perdita del suo peso politico. Si pone dunque degli obiettivi proporzionati alla nuova condizione, alle possibilità offerte da spazi di azione molto più stretti rispetto al passato. La sua mission è la seguente: fare in modo che Zinzi non vinca le elezioni a Caserta e quindi fare in modo che non sia il candidato dell’intera coalizione di centrodestra. E su questo incrocia i passi di alcuni compagni di strada, più o meno improvvisati, cioè di quelli che, usando un eufemismo, abbiamo detto prima non vedono di buon occhio la candidatura a sindaco del consigliere regionale.

Confidando in una rottura definitiva su Napoli, Cesaro, che non a caso ha fatto muovere Stefano Caldoro, con il quale dice di star in freddo ma fanno solo finta, che prima ha fatto uscire un sondaggio farlocco, messo insieme da una società partecipata anche da chi, ai tempi in cui Caldoro era governatore, curava la sua comunicazione e poi dopo un minuto, ma proprio un solo minuto, neppure un decimo di secondo in più, ha sparato a palle incatenate, sulla scorta di quel provvidenziale sondaggio, contro la candidatura di Maresca fornendo in pratica la disponibilità di Forza Italia ad appoggiare il figlio di Antonio Rastrelli proposto da Giorgia Meloni e da Fratelli d’Italia.

Fulvio Martusciello, europarlamentare e coordinatore cittadino di Fi, dopo aver  incontrato a Bruxelles la leader di Fdi (così ha dichiarato lui), non ha parlato, badate bene, di unione dell’intera coalizione  ma di intesa tra Forza Italia ed Fdi.

Normalmente questi giochetti del territorio, se sono utili come scriviamo da mesi, a fornire un passatempo quotidiano ai quadri locali dei vari partiti, è ancora più vero, anzi sicuro, che sono destinati ad essere puntualmente riassorbiti dalle dinamiche nazionali, dagli interessi superiori, dalla ragion politica che si sviluppa rispetto a una prospettiva ben più ampia delle piccole beghe napoletane e casertane.

Comunque, rimanendo al tentativo di Cesaro, l’obiettivo, l’unico realmente percorribile per lui, di danneggiare Zinzi è rimasto intatto. Sapendo che sicuramente il nome di Pio Del Gaudio non passerebbe mai con Fratelli d’Italia, la polpetta “si è chiamato” una sua vecchia amica, cioè Nicoletta Barbato, un tempo amica anche di Mimì Zinzi. I due si sono incontrati, si sono parlati e naturalmente la Barbato ha fatto il nome della persona con cui si rapporta da anni: Enzo Bove. Ottima idea, ha pensato Cesaro; la coalizione tra Fratelli d’Italia e Forza Italia la costruiamo su questo nome, che al partito della Meloni è sembrato molto vicino negli ultimi mesi. A quel punto, Carlo Marino vince le elezioni, ma l’importante è che non le vince Zinzi.

Non succede, perché non succede, in quanto le dinamiche romane determineranno, come detto, l’intesa su Maresca con l’operazione dei mini simboli di partito all’interno del logo scelto dall’ex magistrato della Dda. Però, ammesso e non concesso che possa succedere, figuriamoci se Fdi, in considerazione anche del fatto che la coordinatrice cittadina è Giovanna Petrenga che da Forza Italia proviene e che conosce vita, morte e miracoli di Cesaro, con cui condivide anche un seggio in Senato, si fa piazzare questo pacco in puro stile Duchesca. Bove era e resta il candidato di Fdi qualora la Meloni decidesse che il partito debba andare da solo, e da solo non significa insieme a Forza Italia, in tutti i capoluoghi campani in cui si voterà ad ottobre. Se lo schema dovesse cambiare, Bove, che compie un grave errore nel momento in cui apre questi movimenti a 360 gradi senza parlarne con Fdi, non costituirebbe più l’opzione privilegiata di questo partito.

Comunque, dopo aver partecipato al passatempo di ipotesi suggestive che da un anno noi consideriamo assolutamente improbabili, perché ben conosciamo, per esperienza, la forza centrifuga che si sprigiona nelle coalizioni di partiti destinati a stare insieme alle elezioni politiche, vi diciamo che non appena arriverà da Roma l’ufficializzazione dell’accordo per Napoli da cui discenderà anche il via libera definitivo a Gianpiero Zinzi come candidato dell’intera coalizione alle comunali di Caserta, lo comunicheremo pressoché in tempo reale.