Strangolò la moglie e inscenò il suicidio, chiesto l’ergastolo per il titolare del noto centro medico

8 Febbraio 2023 - 16:14

La Procura di Napoli Nord invoca il carcere a vita per Gennaro De Falco, titolare del centro di analisi Soviet di Lago Patria, molto noto tra Napoli e Caserta

LAGO PATRIA/VARCATURO La Procura di Napoli Nord (sostituito procuratore Valeria Vinci) ha chiesto l’ergastolo per il 65enne Gennaro De Falco, titolare del centro di analisi cliniche Soviet di Lago Patria, imputato davanti alla Corte d’Assise partenopea con l’accusa di aver strangolato il 12 luglio 2020 la moglie – la 55enne di origine ceca Romana
Danielova, cui era formalmente intestato il centro – e di aver inscenato un finto suicidio della consorte.
Cuore dell’accusa è l’ipotesi che De Falco abbia prima strangolato la donna, per poi applicarle attorno al collo il cordino della tenda; era stato il consulente della Procura a stabilire che il solco fatto dal cordino non era vitale, per cui
la donna poteva essere stata solo strangolata dal marito.
Alfonso Quarto, legale dell’imputato, ha invece invocato l’assoluzione per De Falco, e ciò sulla base di una consulenza
di parte da cui emerge il contrario di quanto asserito dal consulente del pm, ovvero che il solco lasciato dalla cordicella
della tenda era vitale, poteva dunque aver ucciso la 55enne Romana Danielova. La difesa di De Falco, per corroborare la propria tesi del suicidio, ha realizzato anche una ‘autopsia psicologica’ sulla donna, da cui è emerso che la 55enne aveva disturbi della personalità. Venerdì 10 febbraio si torna in aula per la sentenza.
Il

centro medico di cui De Falco è titolare è molto conosciuto tra Napoli e Caserta; al suo interno sono ospitati
vari studi specialistici, tra i quali anche un centro di riabilitazione al quale negli anni scorsi spesso si sono rivolti
anche i calciatori del Napoli, da Hamsik a Lavezzi e Cavani.