GUARDA IL VIDEO. Accusato di essere uomo del clan dei Casalesi, scarcerato dai giudici. Esplosi fuochi d’artificio sotto casa

9 Febbraio 2023 - 12:06

Luciano Donadio è accusato dalla Dda di Venezia di essere l’anello di congiunzione tra il Veneto orientale e il clan dei Casalesi

CASAL DI PRINCIPE – Martedì 7 febbraio il giudice Roberto Manduzio del tribunale di Venezia ha rimesso in libertà tutti gli imputati del processo, ancora in primo grado, in corso sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi in Veneto.

Il magistrato ha, infatti, disposto la revoca della custodia cautelare in carcere e disposto il solo obbligo di dimora per Adriano e Luciano Donadio, Paolo Antonio Valeri, Samuele Faè, Luigi Paolì, Renato Veizi, Franco Breda, Raffaele Buonanno, Raffaele Celardo, Antonio Pacifico, Pietro Morabito, Mauro Secchiati, Costantino Positò, Giuseppe Puoti.

Ed è proprio nelle ore successive la scarcerazione del maggior imputato della vicenda, Luciano Donadio, accusato dalla Dda di Venezia di essere l’anello di congiunzione tra il Veneto orientale e il clan dei Casalesi, sarebbero stati esplosi dei fuochi d’artificio sotto casa del presunto ras.

LE INDAGINI E I MOTIVI DELLA SCARCERAZIONE

I carabinieri, come riportano i colleghi de Il Gazzettino, stanno indagando sui fuochi d’artificio non autorizzati fatti esplodere proprio nella sera in cui Donadio è tornato a casa, a pochi metri dalla sua abitazione.

Come riporta l’ordinanza, nonostante tecnicamente i termini non siano ancora scaduti, per la fase dibattimentale in cui siamo arrivati (a pochi mesi dalla sentenza di primo grado), non ci sarebbe più la necessità della custodia cautelare in carcere. Nonostante permanga la necessità di un controllo con l’obbligo di dimora nel comune di residenza.

class="wp-block-embed is-type-video is-provider-youtube wp-block-embed-youtube wp-embed-aspect-16-9 wp-has-aspect-ratio">