L’inchiesta sull’usura bancaria si collega direttamente a quella sulle centrali eoliche, il grande business di Gennaro Spasiano e della sua famiglia
22 Luglio 2018 - 13:42
CASERTA (t.p.) – Esiste un filo rosso che lega l’inchiesta del pm Rossana Venditti della Procura di Campobasso, che vede indagato il ministro degli Affari Europei, Paolo Savona, insieme ad altre 22 persone tutti giardinetti e funzionari di Unicredit, di qui al tempo il ministro era presidente, per presunta usura bancaria, e una vecchia indagine sui “signori del vento”.
Tutto parte, infatti, dalla richiesta di proroga dei termini di durata delle indagini preliminari nell’inchiesta relativa ai parchi eolici di Molise, Puglia e Campania. Il nome del ministro che al tempo era presidente del gruppo bancario, compare insieme a quelli di altri manager che si sono alternati dal 2005 fino al 2013, come Alessandro Profumo, ora alla guida di Leonardo (ex Finmeccanica).
Quindi partendo dal passato, i magistrati molisani non hanno mai smesso di indagare sui rapporti tra “borghesia mafiosa”, così come viene definita dall’accusa nella vecchia inchiesta, gli affari legati all’eolico selvaggio molisano e la nuova indagine sull’usura. La dimostrazione di tutto ciò è data proprio dall’istanza di proroga delle indagini, chiesta ed ottenuta dalla procura di Campobasso che ha permesso evidentemente di collegare il filone dell’installazione delle centrali eoliche in zone di altissimo valore storico-archeologico del Molise ai presunti comportamenti illegali della o delle banche.
Un filo rosso che attraverso “il vento” si ferma pure sul traffico illecito di rifiuti e tocca alcuni nomi di imprenditori napoletani e casertani. Dunque, chi pensava di aver chiuso la partita nell’inchiesta per l’eolico, grazie alle archiviazioni, ora può tranquillamente preoccuparsi, vista la determinazione con cui la procura di Campobasso sta effettuando le sue indagini. Rifiuti ed energia alternativa: apparentemente due cose lontane tra di loro. Ma nell’inchiesta di Campobasso ci sarebbero personaggi i quali in via diretta o indiretta, avrebbero convogliato i guadagni illegali collegati ai rifiuti, verso un’altra forma di investimento che si configura dunque come lo strumento di un enorme forma di presunto riciclaggio di danaro sporco.
Ma facciamo un passo indietro. In un articolo di qualche anno fa il Corriere della Sera scriveva sulla costruzione delle pale eoliche: “Un’ulteriore curiosità è la società Essebiessepower che si occupata della costruzione delle pale eoliche e che fa capo a Gennaro Spasiano, in certe carte figura anche come direttore dei lavori del parco eolico di Sepino e sua moglie Antonella Del Gaudio, insieme ai figli sono presenti in quote di maggioranza in altre 11 imprese di energia rinnovabile. Un piccolo impero eolico collegato ad un altro impero più grande. Quello di Fortore Energia alleato di un big tedesco di questo ramo produttivo, finito nel 2012 nell’inchiesta sulla cosiddetta P3 del faccendiere Flavio Carboni. Spasiano un milionario? Macché: è stato un funzionario della Provincia di Caserta”.
Ovviamente, il “corrierone” non è che conoscesse bene l’identità del personaggio. Gennaro Spasiano era stato sì funzionario della provincia ma successivamente ne era diventato onnipotente super dirigente. Un dirigente potentissimo che affondava le sue radici nella natìa Parete ma che si era trasferito da molti anni nell’elegantissimo quartiere napoletano del Vomero. Neanche il “corrierone” (oddio, se “i figlioletti” del Corriere del Mezzogiorno facessero il loro dovere di buoni giornalisti e informatori rispetto a certe dinamiche nei confronti di via Solferino, probabilmente quelli del Corriere lo saprebbero) può essere informato oggi sull’evoluzione professionale di Spasiano, transitato dall’amministrazione provinciale al ruolo di dirigente del comune, nonché angelo custode, propaggine e protesi del sindaco di Marcianise Antonello Velardi.
Dopo la verifica dei suoi rapporti con la nota famiglia di imprenditori maddalonesi Caturano, l’ingegnere Spasiano, nella veste di commissario ad acta per il piano regolatore di Sessa Aurunca, è stato al centro di una polemica che aveva riguardato la concessione rilasciata alla Cacem (un’altra società del gruppo Caturano) per la realizzazione di un impianto per la macinazione dei semilavorati (clinker) in costruzione. Oggi l’ingegnere Gennaro Spasiano è il più importante dirigente del Comune di Marcianise. Lui controlla tutti i lavori pubblici.