RUBERIE AL COMUNE DI CASERTA. I dirigenti Franco Biondi, Natale e Massimiliano Marzo liberati dal Riesame. Ma la richiesta di rinvio a giudizio è pressoché certa per loro
3 Luglio 2024 - 08:49
La decisione dei giudici della Libertà riguarda, infatti, esclusivamente il titolo cautelare e non è affatto detto che possa incidere necessariamente anche sugli esiti di un eventuale, futuro processo
CASERTA – Come spesso ripetiamo, la fase cautelare è un discorso, la fase processuale è un altro.
Non sappiamo se i giudici della libertà abbiano motivato la loro decisione relativa a Franco Biondi e Natale legandola all’assenza di motivazioni cautelari, visto e considerato che il dirigente non ha mai dato notizia di sue dimissioni dalla funzione esplicitata che, da oggi, potrebbe continuare a svolgere. Stesso discorso vale per Massimiliano Marzo.
Dunque, un po’ deduttivamente, possiamo dire che i magistrati del Riesame ritengano che non esistano quei gravi indizi di colpevolezza che, invece, la procura e la gip Vecchiarelli del tribunale sammaritano hanno ritenuto che ci fossero.
L’esito del Riesame, avvenuto nel momento in cui l’indagine è ancora aperta, con la possibilità da parte dei pubblici ministeri di acquisire ulteriori elementi indiziari, rispetto a quello che hanno costituito la base del provvedimento, non modificherà la convinzione della procura che, riteniamo, di cui a qualche mese chiuderà le indagini e chiederà il rinvio a giudizio per tutti gli indagati che, a quel punto, da imputati dovranno comparire al cospetto di un giudice per l’udienza preliminare che, a sua volta, deciderà se esista o meno una ragionevole possibilità di una loro condanna (possibilità, non certezza), in quanto ciò rappresenta la ragione discriminante di un rinvio a giudizio, secondo le nuove norme della legge Cartabia.
Diverso è il discorso, invece, per Emiliano Casale, il quale non è stato attinto da alcuna misura cautelare. In questo caso, la procura ha un’idea ancora aperta che potrebbe portare ugualmente ad una sua richiesta di rinvio a giudizio, oppure ad un’archiviazione.