Giovane mamma muore insieme a due gemellini, il perito conferma: cartella clinica falsificata
8 Luglio 2024 - 19:18
Prosegue il processo per la morte della 29enne e dei suoi figli
CASTEL VOLTURNO/GRICIGNANO D’AVERSA. Prosegue il processo sulla falsificazione della cartella clinica di Francesca Oliva, mamma di soli 29 anni morta nel maggio del 2014, insieme a due dei tre gemelli che portava in grembo.
Oggi è stato sentito il consulente della Procura, teste fondamentale dell’accusa che, alle domande del pm Gerardina Cozzolino, ha confermato le sue argomentazioni, già trascritte nella relazione peritale, sulla falsificazione della cartella clinica di Francesca in merito alla somministrazione di un antibiotico importante e alle condizioni della paziente, artatamente falsificate. Nel processo sono imputati il patron della struttura sanitaria di Castel Volturno, Vincenzo Schiavone, Stefano Palmieri primario di Ginecologia e Ostetricia, Gabriele Vallefuoco e Giuseppe Delle Donne ginecologi della clinica e Gianluca Salvatore Russo e Giorgio Conte, i tecnici informatici che avrebbero falsificato le cartelle cliniche.
Nel processo, ricordiamo, sono state ammesse le parti civili: l’avvocato Raffaele Costanzo assiste i familiari della vittima e l’avvocato Lara Vastarella il medico Renato Bembo, che ha già subito un processo per omicidio colposo, dal quale è stato assolto.
Ricordiamo che Francesca Oliva, residente a Gricignano di Aversa, era stata ricoverata d’urgenza al sesto mese di gravidanza dopo che le sue condizioni si erano aggravate in seguito ad un intervento di cerchiaggio al collo dell’utero avuto all’ospedale di Giugliano alcuni giorni prima, ed eseguito dal suo ginecologo di fiducia (deceduto nel 2017): la 29enne mori’ dopo aver dato alla luce tre gemelli, uno dei quali, il maschio – le altre erano femminucce – era già morto quando fu partorito, ma nessuno se n’era accorto.
La presenza del feto in decomposizione provocò una setticemia fatale alla 29enne. Una seconda bimba, nata con un peso di appena 480 grammi, mori’ poche ore dopo la madre; l’altra piccola, pur pesando 600 grammi, e’ riuscita a sopravvivere, grazie anche all’assistenza ricevuta alla terapia intensiva neonatale della clinica Pineta Grande.
Prossima udienza a metà settembre.