Commercialista di CASERTA accusato di essere un re delle truffe su crediti falsi da 5 MILIONI. La sua storia a CasertaCe: “Messo in mezzo per un codice fiscale. Gli imprenditori coinvolti? Neanche li conosco”
5 Dicembre 2024 - 13:20
Forse un furto di dati, forse una falla del sistema. Ma quello di cui è certo il professionista è che con questa storia, lui, non c’entra nulla
CASERTA – “Dopo trent’anni lavorando onestamente, ho sentito il bisogno di dover raccontare la mia versione della storia“.
È così che è iniziata la conversazione tra CasertaCe e Pietro M. il commercialista di Caserta accusato di 16 casi di indebita erogazione di fondi pubblici legati a crediti d’imposta dal valore di 5 milioni di euro per lavori edilizi che, secondo la procura di Santa Maria Capua Vetere, non sarebbero mai stati eseguiti.
“L’ho detto sia in procura, sia alla Guardia di finanza che non ho organizzato alcun tipo di truffa. Anzi, gli altri quindici imprenditori imputati non li conosco, d’eccezione di uno, per il quale ho compiuto altre pratiche“.
Il professionista casertano, confermando un’idea che in redazione aveva formato dopo aver letto di decine di inchieste simili, ha anche aggiunto che il sistema dell’erogazione di questi crediti di imposta sarebbe sbagliato alla radice: “l’Agenzia delle entrate ha erogato questi fondi senza mai controllare. E se c’è stato qualche errore, anche fisiologico, è arrivato fino in fondo“.
Abbiamo chiesto a Pietro M. come fosse possibile, quindi, che il suo nome fosse finito all’interno dell’inchiesta come l’organizzatore di questa multipla truffa.
“Le operazioni contestate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere sono state compiute con il mio codice fiscale. Per questo, giustamente, i pubblici ministeri e la Guardia di finanza hanno inserito il mio nome tra gli indagati e poi tra i soggetti sottoposti alla richiesta di rinvio a giudizio“.
Un codice fiscale che lo incastrerebbe, ma secondo il commercialista si tratta di operazioni che mai sono partite dal suo computer: “Come ho dichiarato durante le deposizioni, io credo che ci sia stato una grave falla nel sistema perché sono tutte operazioni importanti, da oltre 16 milioni di euro, di cui 5 e mezzo quali crediti di imposta, però compiute da soggetti che io non ho mai visto in vita mia“.
A questo punto lo abbiamo interrogato su un possibile furto di dati subìto, ma qui Pietro M. non si è voluto sbottonare sulla causa, dicendo che “tutto può essere, so solo che non sono stato io a fare quelle comunicazioni all’Agenzia delle entrate“.
“Io mi sento parte lesa. Ho fatto decine e decine di comunicazioni all’Erario con esito positivo, non so come sia finito il mio nome al centro di queste operazioni contestate. Sarà lunga, so che il mio avvocato dovrà lavorare tanto, ma le persone con cui lavoro da trent’anni sanno che ho sempre rispettato le regole e sono sicuro che la realtà dei fatti uscirà fuori“.
CasertaCe augura che la questione si risolva in maniera positiva, ovvero che la giustizia faccia luce, portando alla verità.