CAPUA. Il figlio di un noto politico apre le danze del Carnevale picchiando un tunisino e prendendole di brutto dagli amici di questi che gli spaccano la testa
1 Marzo 2025 - 11:50
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Il fatto si è verificato l’altroieri sera, giovedì grasso, nella zona del luna park. Pare che a innescare la violenza sia tato un complimento preso male, rivolto a una ragazza
CAPUA – (g.g.) Non sappiamo se sul posto si sia recata una qualsiasi autorità con una qualsiasi istituzione sanitaria in grado di registrare e di certificare quello che è successo ma i testimoni sono tanti e questo gli consente, partendo sempre dal presupposto che esiste una connessione con l’identità di chi svolge una funzione istituzionale a Capua di dire che qualcosa di molto serio e molto grave si è verificato alle 22.00 circa, giovedì grasso, primo giorno di festeggiamenti del carnevale capuano, nel perimetro dell’area Luna Park in Piazza d’Armi e dintorni, precisamente nei pressi del bar Grande Fratello,
In un primo tempo ci sarebbe stata una discussione pare per qualche complimento, preso male, ad una ragazza, ad epilogo del quale Z.M. avrebbe colpito duramente un giovane di nazionalità tunisina. Successivamente sarebbero accorsi sul posto altri connazionali della presunta vittima che avrebbero, a loro volta, colpito Z.M. provocandogli profonde ferite al cranio che hanno reso necessario il suo trasporto in ospedale
Su questa vicenda avremmo tanto da dire e da commentare soprattutto sul portato culturale di tutto ciò, sull’immagine di Capua, su un imbarbarimento dei costumi frutto, ripetiamo, solo e solamente del cinismo che ha connotato le scelte del sindaco Adolfo Villani che pur di stare al potere ha stipulato, politicamente e istituzionalmente parlando, ogni patto scellerato possibile e immaginabile
Affiora poi l’immagine di una città totalmente incapace di esprime una classe dirigente. Per quei tre o quattro posti di lavoro, assorbiti dalla ditta Di Domenico- Maurizio Villani, i consiglieri comunali che dovrebbero a questo punto ribellarsi a questo stato di cose, sono in silenzio e continueranno ad esserlo alzando supinamente la mano anche se la città, come rischia realmente di succedere, diventasse proprietà di autentiche orde barbariche.