GUARDA IL VIDEO. AVERSA. CONSIGLIO COMUNALE ILLEGALE. La prova con il parere negativo della segretaria De Chiara. Consorzio Idrico argomento tabù per gli interessi di Innocenti e Oliva
3 Marzo 2025 - 15:19
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Abbiamo cercato e trovato il passaggio cruciale in cui la segretaria comunale cita l’inconfutabile relazione tra gli articoli 24 e 53.1 del regolamento consiliare, rozzamente violati nell’assemblea di venerdì
AVERSA (g.g.) – Sapete qual è la differenza tra chi lancia accuse o prende posizione, dando l’idea che queste siano frutto di un partito preso e chi, invece, sviluppa una dialettica molto critica, pesantemente critica, costretto a ricorrere anche a locuzioni irridenti di fronte a situazioni di illegalità mastodontica, ma allo stesso tempo rozza, pecoreccia, i cui esempi sarebbero riscontrati attraverso parole che partono da fatti dettagliatamente esposti?
La differenza sta nella ricerca continua, indomita delle prove di ciò che scriviamo. Quando nella tarda serata di ieri, sabato, abbiamo pubblicato la nostra nota
Siccome noi non ci rivolgiamo solo a chi ci conosce e sa di potersi fidare della nostra onestà intellettuale, ma anche e soprattutto a chi ci conosce di meno e può dire tranquillamente, di fronte ad una nostra affermazione, “okay, questo lo affermate voi, ma nell’articolo non vedo alcuna dimostrazione inconfutabile”, non avremmo avuto pace fino a quando non avessimo posto nella disponibilità la dimostrazione inconfutabile.
E così, nella tardissima serata di ieri siamo riusciti a recuperare, dallo streaming del consiglio comunale di venerdì, il passaggio principale in cui la segretaria De Chiara, con garbo, specificando che il suo era un parere e nulla di più, ma non per questo – aggiungiamo noi – un contributo platonico, essendo un parere un fatto concreto che entra nel verbale del consiglio, specifica che l’inversione, sicuramente architettata da Innocenti o da Oliva, nel modo in cui, attraverso un sopruso regolamentare, questa è stata fatta.
Ad un certo punto, con voce calma, ma risoluta, la De Chiara spiega che un consiglio comunale, il suo funzionamento, dev’essere gestito tramite il regolamento.
Il combinato tra due norme, ossia l’articolo 24 e il 53 comma uno, del regolamento consiliare di Aversa, non lascia alcun dubbio che l’inversione votata dalla maggioranza sia illegittima.
L’articolo 24 dà la possibilità al consiglio comunale di invertire l’ordine del giorno. Figuriamoci. Nessuno l’ha mai messo in discussione. Il comma 1 dell’articolo 53 recita testualmente:
“All’inizio di ogni seduta di Consiglio Comunale, immediatamente dopo l’esame e l’approvazione dei verbali della seduta precedente, il Presidente pone in discussione le mozioni e le interrogazioni, secondo l’ordine cronologico di presentazione“.
In effetti, la discussione sulle mozioni e sulle interrogazioni rappresenta un dato, una struttura stabile e costante del consiglio e non è modificabile dalla previsione dell’articolo 24 sull’inversione. In poche parole, si discutono sempre prima le mozioni e le interrogazioni, poi sugli altri punti dell’ordine del giorno, si può decidere un’inversione, votando in consiglio comunale.
Ecco perché la segretaria dice che il combinato disposto tra l’articolo 24 e 53.1 del regolamento, il fatto è logico e non c’è bisogno di uno studioso del diritto amministrativo, nel momento in cui il presidente del consiglio comunale ha costruito un ordine del giorno con mozioni e interrogazioni, queste devono essere discusse per prima e non sono oggetto di possibile inversione.
Questa situazione ha un senso solo nel momento in cui il presidente del consiglio comunale, Giovanni Innocenti, che dell’ex Consorzio idrico è ancora dipendente, seppur in aspettativa, e il vice sindaco Alfonso Oliva, che in passato ha consolidato rapporti professionali per incarichi da svariate migliaia di euro con il Consorzio, dopo aver incautamente messo all’ordine del giorno l’argomento Consorzio idrico, hanno poi cambiato idea. Per cui, hanno deciso di metterlo in fondo alla seduta, in modo da approvare delibere cogenti ed obbligatorie prima, facendo poi mancare il numero legale nel momento in cui si sarebbe arrivato al punto con l’ex Consorzio idrico.
La minoranza, probabilmente, ha sbagliato. Avrebbe dovuto avere più pazienza, votare contro l’inversione, facendo verbalizzare che ciò avveniva in collegamento con il parere della segretaria comunale, aspettare il momento in cui sicuramente, prima della discussione sull’ex Consorzio, i consiglieri di maggioranza si sarebbero alzati, denunciando così il plateale colpo di mano, magari occupando l’aula consiliare, ritraendo l’azione con video e foto e dandone notizia con una conferenza stampa improvvisata.
Ciò che abbiamo scritto sull’opposizione è un approfondimento, un’elaborazione rispetto a quello che abbiamo scritto ieri sera sulla strategia della minoranza consiliare.