SERVIZI SOCIALI. L’Ambito va in pensione, nasce il Consorzio tra CAPUA e altri 9. Le mosse di Scialdone e la Giacobone che per statuto avrebbe potuto non essere eletta alla guida del Cda

3 Marzo 2025 - 12:32

Oltra a riportare l’annuncio dato dal sindaco di Capua della costituzione del nuovo strumento di pianificazione e coordinamento nato venerdì scorso nello studio del notaio Merola, oltre a dare i nomi dei 3 componenti del Cda, informiamo in esclusiva i nostri lettori di tutte le manovre che hanno portato il Comune di Vitulazio ad aggiudicarsi al poltrona di presidente dell’assemblea e del contenuto statutario che avrebbe dato al sindaco di Capua ai margini di manovra che invece di è rifiutato di  percorrere per trovare un equilibrio tra i super poteri della Giacobone e della sua famiglia e le istanze di confronto, puntualmente negato, provenienti dal consiglio comunale con la coraggiosa iniziativa di Michele Casuccio di Capua Bene Comune. Infine vi spieghiamo come si definiranno le maggioranze per atti e delibere

CAPUA (g.g.) La notizia l’ha data per primo il sindaco di Capua Adolfo Villani con un post pubblicato nella sua pagina in Facebook poi ripresa dai vari gruppi social della città di Capua. Venerdì, 28 febbraio, nello studio del notaio Merola di Capua di Capua è stato istituito il consorzio che gestirà da figura che risponde alla disciplina del codice civile e dunque del diritto privato i servizi sociali associati, fino ad ora inglobati nell’ambito intercomunale C09.

I comuni aderenti sono esattamente quelli dell’ambito appena menzionato e cioè Capua, Vitulazio, Sparanise, Bellona, Pastorano, Giano Vetusto, Camigliano, Rocchetta e Croce, Restano ancora a bagnomaria i Comuni di Pignataro Maggiore e di Calvi Risorta, entrambi commissariati. Il primo fino alle elezioni comunali che si svolgeranno tra circa du3 mesi e mezzo, il secondo nei tempi lunghi dello scioglimento per infiltrazione camorristica.

Eletto anche il consiglio di amministrazione: presidente sarà l’attuale assessore ai servizi scoiali di Capua, Marisa Giacobone, consigliere di amministrazione Vincenzo Spagnuolo assessore ai servizi sociali del Comune di Sparanise e il Magliocchian-Zanninniano doc Salvatore Geremia, sindaco di Rocchetta e Croce

Fin qui la nota ufficiale a cui aggiungiamo qualche retroscena. Il metodo utilizzato e sul quale, a quanto pare, ha spinto molto il sindaco di Vitulazio Antonio Scialdone, l’unico realmente fuori dai meccanismi di riferimento politico, distribuiti tra Magliocca, Zannini e Gennaro Oliviero, è stato il seguente: i comuni piccoli ossia Pastorano, Camigliano, Rocchetta e Croce e Giano Vetusto, in tutto circa 6mila abitanti, hanno espresso un consigliere di amministrazione, Salvatore Geremia

Sparanise, Vitulazio e Bellona, comuni di media dimensione ne hanno espresso un altro. Ha prevalso la tesi del Comune di Sparanise il quale ha sottolineato il fatto che, con l’archiviazione dell’ambito intercomunale, si chiude una parentesi in cui però Sparanise ha avuto un ruolo da protagonista in cui, come ci siamo ben accorti nell’indagine della Dda sui servizi sociali in quell’ambito e in altri contigui, è stato proprio il comune sciolto per camorra e svolgere la funzione di capofila e non il più popoloso come normale dovrebbe essere, ossia quello di Capua. Ecco perché alla fine la scelta ha premiato il neo assessore Spagnuolo della giunta guidata dal colonnello De Pasquale. A dirla tutta, Oliviero ha cercato di incoraggiare il “suo” sindaco di Pastorano Vincenzo Russo a fare il colpo gobbo e ad aggiudicarsi la quarta poltrona, quella di presidente dell’assemblea dei 10 comuni. Ma l’operazione ah trovato un ostacolo non sormontabile nell’opposizione del comune di Vitulazio il quale, dall’alto dei suoi 8mila abitanti a fronte dei 2500 di Pastorano, l’ha spuntata. Bellona ha mugugnato ma alla fine si è allineata

D’altronde ci sono un altro paio di posizioni da assegnare. Entrambe remunerate: quella di direttore generale che svolgerà le funzioni svolte in passato dal coordinatore dell’ufficio di piano e quello di revisore dei conti. Per entrambe le cariche sarà pubblicato un bando ma abbiamo la sensazione che il giro potrebbe premiare proprio Bellona e Pastorano

Particolare il metodo di deliberazione che potremmo definire a due livelli: affinchè venga approvato, il provvedimento dovrà ottenere due maggioranze ossia quella dei singoli membri e quella relativa al peso delle quote interne proporzionale al peso demografico. Ad esempio, Capua avrà una quota di 1, 30 mentre Vitulazio tra 1,15 e 1,18. Vi saremo, a riguardo, più precisi nei prossimi giorni. Sempre lo statuto prevede che la carica di presidente del consiglio di amministrazione e di componente dello stesso può essere ricoperta anche da una persona che non sia né sindaco né assessore né consigliere comunale.

Per cui ritornando alla polemica attivata dal consigliere comunale di maggioranza di Capua, Michele Casuccio, (CLICCA E LEGGI IL NOSTRO ARTICOLO DI OGGI) se è vero che la nomina a presidente del Cda debba arridere a chi svolge, almeno sulla carta la funzione di assessore ai servizi sociali, nel caso di Capua a Marisa Giacobone, ciò non vuol dire necessariamente che la Giacobone dovesse ricoprire per obbligo statutario la carina nel Cda e di presidente del Cda. In poche parole Villani avrebbe potuto creare un contrappeso alla Giacobone, facendo rimanere quest’ultima assessore a Capua e indicendola ad un confronto dialettico con il rappresentante di Capua alla presidenza del Cda magari frutto di una sintesi politica tra tutte le componenti della maggioranza così come sembrava auspicare Casuccio nel momento in cui ha chiesto l’apertura di un tavolo di confronto sul nuovo consorzio che ovviamente la Giacobone, un vero corpo e una vera anima con Adolfo Villani, si è ben  guardata da concedere