MARCIANISE. Che pasticcio il sindaco sulla commissione Pari Opportunità: chiama e promette alla Cibelli, ma viene fulminato dal no di Pratillo e della Iodice
5 Marzo 2025 - 18:27

Ci si chiede per quale motivo il primo cittadino si vada ad avventurare nei meandri della cosiddetta politica politicante, che effettivamente è lontana mille miglia dal suo carattere e da ogni suo approccio alle cose. Se avesse conosciuto la teoria dell’utilità marginale…
MARCIANISE (G.G.) – Certe volte il sindaco i guai sembra andarseli a cercare col lanternino, entrando maldestramente all’interno di perimetri di azione che gli sono sconosciuti e che francamente appartengono alla cosiddetta politica dell’esperienza, in cui questa è solamente una foglia di fico che nasconde la “parva materia” della politica dei quattro soldi, quella dei politicanti di terz’ordine.
Un po’ di giorni fa il primo cittadino si è posto il problema, chissà perché solo adesso, della presidenza della commissione Pari Opportunità.
Per questo motivo ha convocato Rosalba Cibelli, eletta con 5Stelle ma sempre un po’ scalpitante, avendo forse una visione più utilitarista che idealista della funzione di consigliera comunale che esercita in quei banchi della minoranza, che non possono non stare stretti ad un utilitarista.
In minoranza, infatti, a meno di inciuci, peraltro a Marcianise sempre incipienti, si è “costretti” a fare la politica vera, quella che implicherebbe lo studio degli atti amministrativi, un azione di controllo e contestazione di chi ha in mano la bacchetta della amministrazione attiva.
Ma il sindaco non ha convocato la Cibelli dopo aver consultato la minoranza, chi la rappresenta in prima battuta in quanto candidato sindaco sconfitto, ossia Lina Tartaglione, che nell’unico caso in cui abbiamo parlato con lei era accompagnata proprio dalla signora Cibelli, al punto da ritenere che le due siano molto amiche, ma si è mosso in maniera irrituale e dunque l’offerta della poltrona di presidente della commissione Pari Opportunità è apparso a quel punto una sorta di amo gettato per agganciare una consigliera dello schieramento della minoranza per portarla nella maggioranza.
Beh, un ribaltone a buon mercato sarebbe stato, al di là di qualche vagheggiamento su possibili appoggi in funzione di una candidatura alle elezioni regionali a cui la consigliera di 5Stelle non guarda certo con il sussiego di chi la ritiene eccessiva in relazione alla scarsa esperienza politica e ai pochi anni vissuti in prima linea, per di più su posizioni molto circospette, su posizioni poco esposte in contraddittorio con Antonio Trombetta e la sua giunta ma la considera, al contrario, un’ipotesi da non scartare a priori.
Indovinate chi si è ribellato per primo quando ha saputo dell’operazione sulla Cibelli? Giovanni Pratillo. Il pensiero corre naturalmente all’assessora Carmen Posillipo, che magari si è sentita tagliata fuori da un’operazione attuata sopra la sua testa.
E qui occorrerebbe che il sindaco, uomo di cultura, almeno lui così dice, ragionasse su un concetto cardine della teoria economica neoclassica: il delta U, ossia la cosiddetta utilità marginale.
Perché è quella, che pur senza conoscerla, attiva le mosse di Pratillo e di chi sta sopra di lui, ossia Pino Riccio.
L’utilità marginale è quella dell’ultimo consigliere comunale che garantisce al sindaco di rimanere in vita. Il ribaltonista originale ed originario.
Pino Riccio e Pratillo vogliono essere insieme il 13esimo consigliere, perché se la maggioranza si allarga, cala la loro utilità marginale e cala il loro potere contrattuale che ha consentito, giusto per fare un esempio, a Pino Riccio di guadagnare un bel po’ di quattrini nel cantiere di Blucar.
Quando diciamo che Antonio Trombetta si mette nei guai ed evidentemente non si consulta bene con chi ha più esperienza di lui in queste cose, ci riferiamo al fatto che non era difficile prevedere che la potenziale nomina della Cibelli a presidente della commissione Pari Opportunità avrebbe incrociato qualche altro veto, magari più ortodosso di quello di Pratillo, all’interno della maggioranza.
Così è successo. Il no alla Cibelli e ad ogni altra decisione riguardante la commissione Pari Opportunità è arrivato da Maria Luigia Iodice, la quale dà ancora segni di vita, illudendosi che dalla sua posizione riuscirà a fare una buona campagna elettorale per le regionali, non rendendosi conto che il no detto a Zinzi, che sicuramente candiderà un marcianisano (forse Pasquale Salzillo, che però si sarebbe offerto o sarebbe stato chiamato, il fatto non è ancora ben chiaro, da Fratelli d’Italia) – e la possibilità che ha dato a Giovanni Zannini di rafforzare tantissimo le sue posizioni a Marcianise con Laurenza, Nicola Russo, il cugino di questi Pietro Crispino componente del Cda dell’ex Consorzio Idrico, renderanno molto più complicata la campagna elettorale, anche in considerazione del fatto che in campo scenderà sicuramente, ancora una volta, Pino Riccio, e anche la minoranza tra Pd e dintorni si raccoglierà attorno a un candidato che correrà per il consiglio regionale.
Insomma, più che un sindaco un capitan fracassa e francamente sembra strano perché attorno a lui può contare su consiglieri esperti, navigati nelle cose della politica, la quale obbliga a soppesare a monte, prima di assumere qualsiasi iniziativa e decisione, di prevederne le conseguenze.
L’idea della minoranza, per quel che conta, era quella di proporre Jole Giuliano, ma il fatto non è più di tanto rilevante.