Grosso imprenditore dell’agro Aversano perde 500 mila euro e finisce in mano agli usurai. Costretto a pagare 1 MILIONE E MEZZO e la minaccia dell’intervento dei camorristi
6 Giugno 2025 - 18:33

AVERSA – Qualche investimento sbagliato, dei debiti con l’Erario. Potrebbero essere state queste le motivazioni, il punto di partenza che ha portato un importante imprenditore dell’agro Aversano a trovarsi in debito di 500 mila euro. Una somma impossibile da recuperare in breve termine. Un prestito bancario per una cifra simile ha tempi troppo lunghi e allora decide di chiedere un finanziamento da altri canali.
È iniziata così la vicenda della vittima di usura ed estorsione che questa mattina ha visto l’esecuzione di un doppio arresto ai domiciliari per due soggetti, uno residente nella stessa zona dell’imprenditore colpito da strozzinaggio, l’altro, invece, originario della zona di Napoli Nord. A denunciare è stata proprio la vittima, che ha deciso di recarsi presso la guardia di finanza.
Trovatosi dinanzi ai militari del Gruppo di Caserta, l’uomo ha raccontato tutto: dei soldi chiesti e dei pagamenti continui, durati tre anni, che hanno portato la cifra sborsata a superare il milione e mezzo di euro. Pagamenti dai 5 ai 20 mila euro al mese che l’imprenditore era costretto a pagare ai due. E se non versava quanto richiesto, ed ecco l’accusa di estorsione, i due avrebbero minacciato l’uomo di fargli del male tramite l’intervento della criminalità.
Un filo tra imprenditori in crisi e camorra che, anche questa volta, mostra sia la difficoltà che ha l’economia legale, gli imprenditori “puliti” a tenersi lontano dalla criminalità, sia la potenza di quest’ultima di guadagnare attraverso vie economiche nascoste, segrete, non visibili. È chiaro che i due presunti estorsori, per poter arrivare a promettere un intervento violento di camorristi o paracamorristi, devono aver costituito a monte o successivamente un accordo con chi non ha paura di sporcarsi le mani.