LA DOMENICA DI DON GALEONE…

5 Ottobre 2025 - 07:42

5 ottobre 2025 – XXVII Domenica tempo ordinario (C)

La domenica “della fede convinta”. Le letture di questa domenica hanno un tema centrale nel cristianesimo: la “fede”. Secondo il profeta Abacuc (prima lettura), credere è collocarsi dalla parte di Dio, per comprendere, dalla sua ottica, lo svolgersi degli avvenimenti, anche se in apparente contraddizione con le nostre aspettative. Il cristiano si caratterizza per la fede, cioè per la scelta di seguire Gesù. La fede è qualcosa di bello: è come camminare lungo un sentiero illuminato; ma è anche qualcosa di impegnativo: è la risposta dell’uomo a Dio. Gli apostoli intuiscono che la fede è anche difficile, per questo si rivolgono a Gesù dicendo: “Signore, aumenta la nostra fede!”. La fede non è un elenco di verità, ma una Persona cui affidarsi. Fede è dire Amen! La fede non è un patrimonio, un tranquillante prodotto, un pacifico possesso. Fede è mancanza di prove. Per qualcuno, molte prove significano molta fede. È invece esattamente l’opposto: prove e fede sono inversamente proporzionali. La fede “rassicurante” ha bisogno di avere Dio dalla propria parte. La fede “biblica” si preoccupa di stare ogni giorno dalla parte di Dio. Non tanto “Dio con noi” ma “noi con Dio”.

Una ragione della debolezza della nostra fede è la smentita dei fatti. Le cose vanno, nella nostra vita pubblica e privata, in modo diverso da come ci è stato promesso. Sono venti secoli che parliamo della pace di Gesù, ma la pace non c’è. Sono venti secoli che proclamiamo la beatitudine dei poveri, ma i poveri non sono beati. La fede appare inutile, non modifica nulla, non solo non muove le montagne, ma non muove neppure un sasso. Sembra una certezza inutile, consolatoria! E il credente sa bene che non ha prove da opporre. È giusto che la nostra riflessione sia realistica. Innanzitutto non ogni fede è fede. La mia fede non è “in un Dio” ma “nel Dio che” ha promesso che questo mondo di violenza finirà, e che se la fine tarda, dobbiamo attendere con fiducia operosa. Fede è non voltare le spalle alle ingiustizie, dimenticando tutto nella clausura della contemplazione, nell’oasi della spiritualità, dove si canta il gregoriano e ci sembra di amare. Potrà cantare il gregoriano solo chi ha lottato per la dignità dell’uomo. Si deve credere in Dio guardando la cronaca dei delitti di questi giorni. Si parla di Dio con il giornale sotto gli occhi, perché è questo il mondo su cui Dio si è impegnato. La fede passa attraverso lo scandalo – non accanto, sopra, sotto – ma attraverso lo scandalo! Non abbiamo fede. Il rimprovero di Gesù è sempre vero. Dobbiamo pregare: “Signore,

aumenta la nostra fede!”. BUONA VITA!