AVERSA. L’imprenditore 29enne Marco Calzolaio, pochi mesi fa, raccontava la sua malattia: ecco la commovente lettera

13 Febbraio 2019 - 12:31

AVERSA- (Christian de Angelis) La struggente lettera di Marco Calzolaio. Il giovane imprenditore aversano in una lettera datata 4 settembre 2018 racconta il suo calvario tra un ricovero ed un altro, tra un ospedale e un altro, il tutto guardando l’aspetto positivo della vicenda, evidenziando il fatto che in quel reparto dell’ospedale Moscati di Aversa, dove aveva trascorso gli ultimi 6 mesi, aveva trovato una seconda famiglia.

 

Marco ha lottato contro il male per diverso tempo, ma nonostante la difficile battaglia questo ragazzo d’oro non ha mai perso il suo sorriso ed anche la sua ironia. Per lui esisteva solo la sua adorata famiglia che gli è stata vicino fino all’ultimo sospiro, così come la sua amata Anna ed i suoi numerosi amici, che lo esortavano ad essere forte nei momenti di debolezza. Al suo ritorno dai lunghi ricoveri, lo attendevano i suoi amici e famigliari con palloncini e striscioni e alla suo rientro era subito festa. Di seguito la lettera sopracitata:

Marco Calzolaio

4 settembre 2018

Ogni volta che pensavo di dover andare in ospedale era un trauma non mi è mai piaciuto,mi metteva tristezza,ansia anche perché pensare all’ospedale per la maggior parte dei casi significa qualcosa di grave,di brutto..ma non è sempre così..l’ospedale è un luogo magnifico..ma allo stesso tempo un luogo che non auguro a nessuno..quel corridoio è stato il mio passeggio per 6 mesi..6 mesi in cui ne ho viste di tutti i colori..6 mesi fortunatamente superati grazie al mio impegno alla mia famiglia ma anche grazie a tutte le persone che lavorano lì..io credo che senza di loro oggi non starei qui a scrivere questo post..6 mesi in cui non mi hanno fatto sentire solo..mi hanno fatto sentire a casa anche se quella non è casa..si è creato un rapporto stupendo..eravamo una famiglia e di questo non smetterò mai di ringraziarli..ogni giorno ci lamentiamo di qualcosa,delle minime sciocchezze quando in realtà ci sono persone che nonostante tutto,nonostante siano chiuse in quelle stanze hanno la forza di andare avanti..quindi io credo che tutti noi non per curarci non per aver avuto qualche problema ma semplicemente per capire passassimo mezza giornata in un ospedale guarderemmo il mondo in modo diverso,con meno cattiveria..

Il mio percorso ad Aversa è finito ora mi aspetta Salerno per l’ultima battaglia ma io sarò sempre grato a tutti voi che lavorate lì in quel reparto per quello che avete fatto…

Grazie di tutto Marco