NON A CASO SI CHIAMA BENEMERITA: appuntato fuori servizio ha salvato la vita alla donna che si era già data fuoco ieri mattina. IL RACCONTO

10 Giugno 2019 - 13:52

SAN PRISCO(g.g.) Carabinieri si è sempre, sia quando si porta la divisa, sia quando non la si porta, sia quando si è in servizio, e parimenti, quando non lo si è. Sembra una definizione retorica, autoreferenziale, ma in realtà non è così. La realtà spazia invece in atti generosi, efficaci ed efficienti, come quello compiuto ieri mattina da un appuntato scelto dell’Arma, in servizio a Napoli-Secondigliano, presso il decimo reggimento, il quale, mentre impegnava il tempo in un jogging mattutino, ha incrociato una storia di vita dolente, che stava scivolando nella morte latente attraverso la decisione di una donna di auto infliggersi la fine più dolorosa e tremenda: morire, bruciata viva come accadeva alle donne accusate di stregoneria o agli eretici ai tempi bui della storia, soprattutto quando questa rinculava dopo grandi riforme politico-culturali.

Voleva morire questa donna di San Prisco che ha resistito nel sedile posteriore della sua Ford Fiesta già attaccata dalle fiamme se l’appuntato non riuscisse a tirarla fuori da quell’inferno.

Ma il carabiniere è carabiniere e sa cosa fare. L’ha tirata più forte e l’ha distesa a terra, invitando passanti ad allertare immediatamente tutti i soccorsi, forze dell’ordine, vigili del fuoco e 118. Lui non si è mosso da lì. Ha assistito e dato conforto ad un’anima che duoleva finanche più del corpo già attinto dalle fiamme, innescate dall’alcol che questa sventurata si era cosparsa su tutto il corpo.

Se la sua vita è salva, se tra qualche mese o anno, superati o leniti i problemi familiari che sarebbero alla base del gesto, ritornerà a guardare alla vita con fiducia, dovrà ringraziare questo carabiniere entrato in un’auto già pericolosamente attinta dalle fiamme, che stazionava all’altezza della ditta Monaco, in via San giovanni, in quel di San Prisco.

La donna ora è ricoverata nel centro Grandi Ustionati del Cardarelli di Napoli, e a qualcosa sono anche valsi gli abiti in fibra sintetica, che hanno contribuito ad una fondamentale auto estinzione delle fiamme che avevano già avvolto la parte superiore del corpo.

Una vicenda tanto piena di fatti concreti da non aver bisogno di ulteriori chiose nè dell’aggiunta di considerazioni, che vengono, come si sul dire, da sè.