AVERSA. Il sindaco Alfonso Golia con ‘sta pippa della legalità rischia di fare la figura del peracottaro sul concorso per portavoce
10 Dicembre 2019 - 19:13
AVERSA (g.g.) – Quando succedono certe cose, sei portato a pensare che non è solo la causalità che ti aiuta a capire bene persone e circostanze. Lo scorso 3 dicembre, il comune di Aversa, con una determina a firma del dirigente degli Affari Generali Salvatore Nerone, ha lanciato un avviso pubblico per la copertura del posto di Portavoce del sindaco Alfonso Golia. Se non che, lo stesso dirigente o chi ha trascritto l’atto ha compiuto un errore materiale, fissando il termine per la presentazione delle domande al 20 dicembre 2020, cioè tra più di un anno. All’interno di questo atto amministrativo erano contenuti i requisiti di partecipazione, tra cui quello più importante, rappresentato dalla laurea. Nella giornata di oggi, 10 dicembre, una nuova determina di Salvatore Nerone, prendendo atto dell’errore ravvisato, ha annullato il primo avviso e ne ha fatto partire un altro che, presumibilmente, perché la cosa non viene specificata, a differenza di quello che era indicato nella prima determina del 3 dicembre, il termine del 20 dicembre 2019. A questo punto, uno è portato a dire: cavolo, avete visto questo sindaco e quest’amministrazione? Fanno i concorsi anche quando la legge non li impone, visto che quello di portavoce è un incarico di staff, a differenza di quello di addetto stampa di un comune, regolato dalla legge 150, che prevede che questa mansione debba essere ricoperta da un vincitore di concorso. Ovviamente se questo posto e questa funzione sono previsti in pianta organica. E siccome è un incarico di staff, nasce, vive e muore con il sindaco. E se il primo cittadino, per qualsiasi motivo, dovesse dimettersi o essere detronizzato, oltre a lui va a casa anche lo staff compreso di portavoce. Per questa particolare natura, la funzione può essere attribuita dal primo cittadino intuitu
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