CAMORRA & ASL CASERTA. Solo l’interdittiva antimafia comincia a smontare il grande bottino di appalti di Pasquale Capriglione e del consorzio Nestore

30 Maggio 2022 - 11:29

CASERTA (l.v.r.) – Come raccontato in esclusiva qualche giorno fa da CasertaCE, nonostante i tempi abbastanza dilatati, la prefettura di Caserta ha emesso un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti del consorzio di cooperative sociali Nestore, guidato da Pasquale Capriglione, l’uomo a capo di quel consorzio Agape che ha dominato per anni le attribuzioni pubbliche nell’ambito dei servizi sociali, prima che arrivasse un interdittiva antimafia a fermare le attività.

Capriglione si sarebbe reinventato attraverso il consorzio Nestore, ma negli anni è stato sempre tenuto sotto controllo dai magistrati dell’antimafia. Ed infatti il suo nome è tornato alle luci della ribalta nel dicembre scorso, quando la Dda, attivando un decreto di perquisizione nei confronti dell’imprenditore di Carinola, ha reso evidente la sua iscrizione nel registro degli indagati per presunti collegamenti con il clan dei Casalesi, ma anche per i reati di corruzione e turbativa d’asta.

L’interdittiva antimafia delle scorse ore nei confronti della cooperativa ha reso inevitabile la presa atto di questa comunicazione della prefettura di Caserta da parte dell’ASL Caserta. Un provvedimento, quello firmato dal direttore generale Ferdinando Russo, molto importante in considerazione del fatto che il consorzio Nestore dal 2020 gestisce ben due appalti essenziali per quanto riguarda l’assistenza delle persone più fragili in provincia di Caserta.

La prima riguarda l’affidamento dei servizi socio sanitari, con telemonitoraggio sanitario dei pazienti ed attività alberghiere in modalità Global service presso la residenza sanitaria assistita e il centro diurno per disabili di Caserta. Un incarico dal valore di oltre 3 milioni di euro per una durata di 3 anni. Ed è questo l’appalto che, secondo le indagini della Squadra mobile di Caserta coordinate dalla direzione distrettuale antimafia, sarebbero state condizionate dallo stesso Capriglione. In pratica, per gli inquirenti, questa gara è patentemente truccata.

L’altro affidamento, invece, è datato 2021 e riguarda i servizi socio sanitari per i presidi ospedalieri dell’ASL Caserta, un’attività suddivisa in due lotti che l’azienda sanitaria locale ha affidato del dicembre 2021 (cioè solo pochi giorni prima l’esplosione dell’inchiesta) alla cooperativa Agorà, ma, soprattutto, al consorzio Nestore, vincitore del lotto due 2 a causa dell’esclusione dalla gara della società Legami Sociali, una condizione che aveva permesso quindi al consorzio di Capriglione di vedersi aggiudicare questi servizi da attivare nei presidi ospedalieri casertani per un valore di un milione e mezzo di euro.

Tornando al documento che potrete leggere in calce, l’ASL di Caserta ha preso atto del provvedimento di informativa antimafia interdittiva disposto nei confronti della società Nestore. Per questo motivo si procede alla risoluzione dei rapporti contrattuali relativamente a questi due incarichi milionari, leggiamo nell’atto emesso da via Unità Italiana.

Ma non termina certo qui la storia di Capriglione all’ASL di Caserta.

Infatti, questi servizi di supporto ai pazienti sono ritenuti come essenziali e quindi non possono essere interrotti in maniera netta e improvvisa. E allora il consorzio Nestore di Capriglione continuerà a lavorare per l’azienda sanitaria locale, guadagnando, quindi, denaro pubblico, finché non si troverà, scrivono dall’Asl, un operatore economico a cui affidare i servizi.

Nel documento firmato dal direttore generale Russo si parla anche di una certa tempestività per tale operazione di nuovo incarico. Speriamo che questa velocità dichiarata sia reale, poiché, come raccontato qualche giorno fa, per quanto riguarda i consorzi legati a Luigi Lagravanese, l’altro dominus dei servizi sociali in provincia di Caserta, finito sotto inchiesta per i suoi rapporti con il clan dei Casalesi, questo periodo di latenza è durato per anni, con contratti scaduti e proroghe che l’ASL di Caserta ha sempre affidato con enorme leggerezza, senza operare mai delle attività che potessero fermare quella malattia grave, quella metastasi amministrativa che è la proroga extra contratto di affidamenti, soprattutto quando si tratta di servizi così delicati come il supporto a persone in difficoltà e che valgono milioni e milioni di euro.

Questa volta Russo intende muoversi con tempestività – almeno è ciò che scrive – ma l’ASL Caserta ha già ampiamente dimostrato come questo concetto di celerità nella ricerca di un nuovo operatore economico, condizione necessaria per sanare situazioni illegittime come queste che vi stiamo raccontando, sia stato spesso e volentieri clamorosamente disatteso.

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