Camorra. Bonus 110%, droga ed estorsioni: il figlio del boss nega ogni addebito

23 Ottobre 2023 - 19:01

Oggi l’interrogatorio di garanzia.

SAN CIPRIANO D’AVERSA. Ha negato ogni addebito Emilio Martinelli, che venerdì scorso si è visto consegnare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Isabella Iaselli del Tribunale di Napoli. Martinelli è, infatti, indiziato del reato di associazione di tipo mafioso.

Oggi l’interrogatorio di garanzia del figlio del boss Enrico Martinelli, ergastolano, dopo il provvedimento emesso su disposizione della Dda di Napoli. Nel corso delle indagini sono emersi elementi che hanno consentito di ricostruire il riassetto del clan dei Casalesi e i legami tra i diversi gruppi confederati, operanti ciascuno nella propria zona.

In una prima fase dell’indagine è emerso un primo gruppo composto da 6 soggetti, attivo nel settore delle estorsioni e delle armi, i cui componenti sono stati catturati nel luglio 2021 e già raggiunti da sentenza di condanna.

Le successive indagini hanno consentito di accertare che il clan dei Casalesi, nonostante le condanne riportate da alcuni esponenti e la decisione di collaborare di altri, ha sempre continuato a essere operativo, con una rimodulazione della composizione delle fazioni e degli equilibri tra le stesse, restando comunque fermo il comando delle nuove generazioni delle famiglie Schiavone e Bidognetti.

In tale contesto investigativo è emersa la figura di Emilio Martinelli che ha partecipato al sodalizio criminale con un ruolo direttivo, rappresentando

il vero e proprio referente del clan dei Casalesi per i traffici di droga, le estorsioni ai danni di commercianti, il noleggio delle auto e le truffe relative al bonus 110% nel territorio di San Cipriano di Aversa.

L’arrestato si avvaleva della collaborazione di altri 5 soggetti, anch’essi indagati nel medesimo procedimento e già precedentemente sottoposti a misure cautelari, ognuno dei quali svolgeva un ruolo ben preciso, per la realizzazione degli scopi illeciti del sodalizio criminale e per la gestione dell’arsenale a disposizione del clan, costituito da revolver, pistole semi automatiche, kalashnikov e pistola mitragliatrice modello UZI.