CAMORRA & …TANTE ALTRE COSE. Cira Picca figlia del boss e indagata per riciclaggio e intestazione fittizia in favore della camorra, professoressa nella scuola di Rino Sasso e Biagio Lusini

4 Settembre 2024 - 11:34

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Ve la ricordate la vicenda di Striscia La Notizia a cui seguirono le dimissioni di entrambi i soggetti? AL tempo ne parlammo tanto e ora qualcosa si è capito

TEVEROLA/CARINARO –  (g.g.) Come c’eravamo impegnati a fare ieri sera, è arrivato il momento in cui andiamo a completare la carrellate delle posizioni giudiziarie e i componenti della famiglia di Aldo Picca, in pratica interamente coinvolta nell’ordinanza, chiesta e ottenuta, dalla Dda di Napoli e che ieri mattina ha portato all’emissione di provvedimenti cautelari e limitativi della libertà personale (arresti in carcere, arresti ai domiciliari, divieti di dimora, CLIKKA QUI PER LEGGERE NOME PER NOME)

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con altre 14 persone comunque indagate anche se a piede libero, per un totale di 56 coinvolti

Ieri sera (CLIKKA E LEGGI) ci siamo soffermati sulle posizioni di Aldo Picca, dei fratelli Luigi, Raffaele e Giuseppe  i primi due indiziati anche per associazione a delinquere di stampo camorristico insieme a Giovanni Picca di cui ancora non abbiamo accertato la paternità ma guardando l’anno di nascita ossia il 1982 dovrebbe trattarsi del figlio del fratello maggiore di Aldo Picca, ossia di Luigi nato nel 1954 e due anni più grande di Aldo.

Ora resta da esaminare solamente la posizione delle due figlie del boss che, insieme a Nicola Di Martino aveva ricostituito una sostanziosa fazione del clan dei casalesi attiva nelle aree di Carinaro, Teverola e Gricignano.

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Intanto, chiariamo un dato che ieri sera non eravamo stati in grado di chiarire. Laura Picca, 40 anni, indagata a piede libero è arruolata nell’Esercito Italiano mentre Cira Picca, 45 anni, è insegnante. Le due compaiono in due capi d’imputazione provvisoria. Per la precisione è Cira Picca che compare in entrambi, mentre Laura è indagata, insieme alla sorella, solo in uno.

Il primo capo è il 3. A Cira Picca, in concorso ad Aldo Picca, Raffaele Picca, Giuseppe Picca e Alessio Arbolino è contestato il reato di intestazione fittizia di beni provenienti da attività criminali ai sensi dell’articolo 512 bis. La vicenda è quella di un appartamento sito a Teverola, in via Dietro Corte traversa privata s.n.c. Questa casa è stata occupata da Cira Picca e Alessio Alborino, quest’ultimo, evidentemente, marito, compagno o comunque suo conoscente, a partire dal 2015 apparentemente senza alcun titolo registrato. In realtà dietro a questo appartamento si è sviluppata un’attività finanziaria attraverso il movimento di somme di danaro, consegnate, secondo l’accusa della Dda a Cira Picca e ad Alborino affinchè questi risultassero poi proprietari di fatto della casa, che in realtà era di fatto nelle mani di Aldo Picca precisamente, gli inquirenti segnalano un passaggio di una cifra di 7,500 euro divisa in due tranche la prima di 2500euro e la seconda di 5mila euro ma soprattutto in pieno ausilio affinchè Cira Picca e Arbolino, accendessero come poi effettivamente hanno fatto, un mutuo presso una filiale della BPR, un tempo banca popolare di Reggio Emilia. Naturalmente, questo presunto reato è accompagnato dalla contestazione di aver favorito gli interessi del clan ai sensi dell’articolo 416 bis comma 1 in passato articolo 7 della legge 241/91

Il capo d’imputazione provvisoria numero 9 coinvolge entrambe le sorelle: Cira per la quale il gip ha deciso di applicare un provvedimento di divieto di dimora e la soldatessa Laura che resta invece indagata a piede libero. Il capo 9 prefigura il reato di riciclaggio di riciclaggio. Le due sorelle avrebbero, periodicamente, incassato somme di denaro pari a 2mila euro dal padre Aldo Picca. Soldi frutto delle attività estorsive di quest’ultimo e del suo gruppo criminale

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Ma la parte più interessante di questo articolo è sicuramente rappresentata da una nostra scoperta delle ultime ore: Cira Picca ha insegnato presso l’istituto Avvenire di cui era titolare Rino Sasso ex consigliere comunale di Teverola e in società con Biagio Lusini già sindaco dello stesso Comune e protagonista fondamentale della recente affermazione elettorale del neo sindaco Gennaro Caserta.

Nell’autunno del 2021, un blitz di Luca Abete di Striscia la Notizia aveva messo a nudo una serie di magagne di questa scuola che non stiamo qui a raccontarvi altrimenti ci allungheremo troppo. Manco a dirlo dopo quel servizio, sia Rino Sasso che Biagio Lusini, rassegnarono le dimissioni dalla carica di consiglieri comunali di Teverola.

E noi di CasertaCe che seguimmo con la massima attenzione la vicenda scrivemmo un articolo, il giorno di Capodanno del 2022. Ci pare che quella scuola sia stata chiusa. Quella reazione di Sasso e di Lusini apparve a tanti veloce, risoluta come se non si volesse far scavare a fondo in quello che c’era all’interno della scuola.

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Per carità, Cira Picca era incensurata. Per cui Sasso e Lusini avevano tutto il diritto giuridico di farla lavorare con loro ma sempre la figlia di un Aldo Picca in uscita o già uscito dal carcere dopo 19 anni si trattava. E attenzione, non è che la professoressa Cira Picca andasse a lavorare in una scuola di Sasso ubicata in provincia di Como o di Sondrio, quella scuola si trovava nell’epicentro territoriale delle attività criminali del clan Picca

Questione di punti di vista. E il nostro è stato sempre antitetico materialmente, moralmente, eticamente a quello del signor Biagio Lusini con cui non abbiamo mai parlato direttamente, ma che negli anni abbiamo valutato le azioni, gli atti pubblici formando il nostro punto di vista su di lui in base a questo e a nessun’ altra cosa

E allora, concludendo, possiamo dire tranquillamente per quanto riguarda l’impegno di Cira Picca nell’istituto Avvenire, embè e dov’è la novità?

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