IL VIDEO. CARNE DA MACELLO: arrestati due spietati sfruttatori. “Spezzavano la schiena” a migliaia di povericristi

13 Ottobre 2018 - 11:29

 

(Gianluigi Guarino) – Ci soffermiamo un attimo a scrivere qualche riga di presentazione perchè ben conosciamo, purtroppo, il metodo dello svilimento, della minimizzazione di alcune notizie, operato attraverso uno speculare svilimento di senso e valore della professione giornalistica.

Tara evidente in una terra nella quale il giornalismo si è connotato, negli anni, da un lato di una malintesa applicazione provinciale di un sedicente profilo istituzionale, interpretato comicamente da attori tanto inconsistenti da non riuscire a rendere credibile un solo articolo da loro scritto, dall’altro attraverso la manifestazione orgiastica di un notiziume massificato e, il più delle volte, manipolato da infime necessità di far cassa.

Chi ha perso è stata l’informazione. Quella corretta, normale, quella utile in quanto non velleitaria e magniloquente, ma attenta, coscienziosa, doverosa.

Siccome ci muoviamo in questa palude, allora è opportuno sottolineare con qualche cosa questa premessa, il peso specifico di una notizia. E’ come segnarla con un circoletto rosso, con una spunta di inchiostro, per distinguerla da tante altre notizie che, pur importanti, non hanno provocato alcuno spunto di riflessione.

Il procuratore della Repubblica di S.Maria C.V., Antonietta Troncone, l’ha già riscattata dedicandovi un lungo e articolatissimo comunicato.

Già questo dovrebbe metterci al riparo dalla pratica post-fordista della catena di montaggio, che viene codificata da regole rigidissime.

Se qui da noi vengono arrestati due caporali, due sfruttatori di poveri cristi e in una velina di cinque righe vengono fornite, per di più, solo le iniziali, ciò varrà un trafiletto, una notizia confinata in zone invisibili di un giornale cartaceo o online, e buonanotte al secchio, dato che non si può stare lì a perdere tempo con notizie che non producono copie vendute o utenti-sessioni.

Purtroppo anche noi siamo costretti, il più delle volte, a seguire questa onda mefitica che va definita in una maniera sola: cattiva informazione, che non sa vedere a un palmo dal suo naso, che non sa cogliere una sola sfaccettatura men che meno il contesto culturale nel quale il fatterello raccontato si è costituito quale distorsione sociale.

Stavolta, però, approfittando anche della giornata di sabato, in cui si riducono le incombenze dozzinale, abbiamo deciso di porre una spunta rossa a questa notizia: due sfruttatori stranieri arrestati per un turpe traffico di carne umana.

Ma se il procuratore Troncone inserisce nel comunicato la citazione della legge …considerandola uno strumento utile, efficace, che han consentito alla Procura e alla Guardia di Finanza di disarticolare questa organizzazione, liberando dalla schiavitù molti diseredati, allora che facciamo, pubblichiamo il comunicato e via?

O, attraverso un nostro intervento, proviamo a stimolare i lettori a leggere tutto il comunicato che pubblichiamo in calce? Il sabato ci ha aiutato e lo abbiamo fatto volentieri.