Carte truccate per vincere la gara della Prefettura. Ecco come agiva la banda che faceva quattrini sui rifugiati

18 Marzo 2021 - 11:08

Ecco come venivano accolti gli immigrati: water appoggiati al muro e non collegati alle fogne, e pareti delle stanze in cartone, ricavate all’interno di un salone

 

LITORALE DOMIZIO – Servizi igienici inesistenti, con i water appoggiati al muro e non collegati alle fogne, e pareti delle stanze in cartone, ricavate all’interno di un salone: vivevano cosi’ i migranti ‘accolti’ in un struttura dichiarata ai fini urbanistici ‘sala per banchetti’. E’ quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Napoli che su disposizione del gip del Tribunale partenopeo, ha eseguito, tra Napoli e Giugliano in Campania (Napoli), il sequestro preventivo di beni e disponibilita’ finanziarie per oltre 1.500.000.

I sei indagati sono componenti un gruppo imprenditoriale (4 noti imprenditori e due persone compiacenti) che si occupa di accoglienza ai migranti nel litorale Domitio. Secondo gli inquirenti, ai bandi pubblici, gli imprenditori del settore turistico-alberghiero coinvolti nell’indagine, erano stati ammessi solo perche’ avevano presentato perizie false.

Le indagini sono partite dopo una segnalazione giunta a seguito di una delle tante manifestazioni di protesta dei migranti del posto organizzate proprio per rendere pubblico le condizioni precarie delle strutture in cui erano costretti a vivere. La Procura della Repubblica di Napoli contesta agli imprenditori del litorale Domizio, noti per i loro molteplici interessi commerciali nel campo della ristorazione e della ricezione turistico-alberghiera, i reati di turbata liberta’ degli incanti e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.