CASERTA. Delirio Rifiuti. Energetika in bolletta con l’ex Equitalia fatta fuori da Carlo Marino. Ecocar, seconda classificata…

24 Febbraio 2020 - 18:10

CASERTA – Dire che nel settore Rifiuti del comune di Caserta regni il caos più totale è a dir poco un eufemismo, un modo leggere per descrivere quella che pare una catastrofe. A 4 giorni dalla data dell’ultimatum rilasciato dalla Ecocar, ditta che senza alcun titolo gestisce la raccolta dei rifiuti in città, che ha minacciato di lasciare il servizio in mano al comune e alla ditta che verrà, dopo non essere riuscita a portare a casa l’appalto per l’affidamento del servizio dei rifiuti, proprio la ditta vincitrice, quell’EnergetikAmbiente di cui tanto abbiamo scritto (date un’occhiata alla sezione Inchieste) è stata estromessa dalla partita, subendo la revoca dell’aggiudicazione.

Questo provvedimento è stato deciso a causa degli enormi debiti con lo Stato protratti dalla Aimeri Ambiente. Per capire quale sia il rapporto tra Energetika e Aimeri vi consigliamo la lettura della nostra inchiesta di un anno e passa fa (PUOI LEGGERLA QUI), volendo riassumere, invece, possiamo citare l’atto ufficiale del comune di Caserta che specifica l’Aimeri come “socio unico dell’Energetikambiente. Le risposte della Energetika e di “mamma Aimeri” alla richiesta di integrazioni e di spiegazioni da parte dell’amministrazione sono cadute nel vuoto e l’inevitabile finale di questa assurda storia (ricordiamo che l’EnergetikAmbiente è la ditta per quale è scattata l’inchiesta della Dda sull’appalto da 116 milioni di euro) è stata

la revoca dell’aggiudicazione in danno all’Energetikambiente e la contestuale della società esclusione dalla procedura di gara.

E adesso che succede? Difficile capirlo. Riteniamo che la ditta legata ai fratelli Pizzimbone farà ricorso al Tar contro la decisione dell’amministrazione comunale, che, nel frattempo, potrebbe affidare il servizio alla seconda classificata nella gara per il servizio: cioè proprio la Ecocar, la stessa ditta che tra 4 giorni, in teoria, dovrebbe abbandonare l’appalto della raccolta rifiuti nel capoluogo e che da oltre due anni lavora in regime di proroga con contratto scaduto e attraverso un accordo costituito dal comune di Caserta con un’altra società (Consorzio Ecocar ed Ecocar non sono la stessa cosa: ditte diverse, partite Iva diverse, proprietari diversi.).

Ora capite che il caos di cui scrivevamo nelle prime righe di questo articolo è reale, tangibile. Chissà se Carlo Marino, l’uomo che dopo l’incontro con De Luca di oggi ci salverà dal coronavirus, con la sua unità di crisi composta da Franco De Michele, Franco Biondi e lo sconosciuto uomo suino (LEGGI QUI), riuscirà a capire la gravità della situazione in seno alla gestione dei rifiuti in città. Noi di CasertaCe l’abbiamo capita, vi basterà cercare “CasertaCe Rifiuti Caserta” su Google e avrete praticamente un trattato di monnezzologia estrema, ma soprattutto se ne sono resi conto gli uomini della Guardia di Finanza del comando provinciale di Caserta.

Le Fiamme Gialle sono andati a bussare alla porta del dirigente comunale Franco Biondi per ben due volte in pochi giorni e (forse) finalmente venerdì scorso sono riusciti a portare via quei documenti che il funzionario di Palazzo Castropignano non aveva consegnato nei giorni precedenti. Chi pare che davvero un ci stia capendo nulla di tutta questa enorme baraonda di ditte, revoche, proroghe e compagnia cantata sono i consiglieri comunali di opposizione. Il numero della minoranza ormai è cospicuo, ben 13, eppure tutti i rappresentanti dei cittadini sembrano vagare per le aule del municipio senza rendersi realmente conto di ciò che sta avvenendo intorno a loro, come delle anime sorde che corrono il rischio di diventare ectoplasmi politici.

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