CASERTA. Ex Canapificio chiuso da 2 anni. I ragazzi del centro sociale cominciano lo sciopero della fame

2 Giugno 2021 - 16:00

CASERTA – I giovani dell’ex canapificio indiranno uno sciopero della fame per rivendicare un sacrosanto diritto: quello di poter utilizzare la sede del centro sociale nel’ex Onmi a Caserta. La protesta è prevista per
il prossimo 4 giugno in viale Beneduce. Come hanno dichiarato gli organizzatori, si tratta di “un
atto estremo, a fronte degli anni che passano senza che questa vicenda abbia un epilogo positivo per
il Centro Sociale e per la città tutta”.
In una nota degli attivisti si denuncia che “sono passati più di due anni da quando l’Ex Canapificio
è stato messo sotto sequestro per problemi strutturali. Da allora, abbiamo resistito facendo attività

/> anche per strada e presso luoghi di fortuna prestati da associazioni, parrocchie e sindacati.
Abbiamo rafforzato le nostre attività e rilanciato delle nuove, come le reti Caserta Solidale e Castel
Volturno Solidale, contro la diffusione del covid19 e per sostenere gli ultimi, i più fragili. Con la
lotta e le pressioni ininterrotte di questi anni, siamo riusciti a far stanziare alla Regione Campania
700.000 euro, con la Delibera di Giunta n. 391 del 28 luglio 2020, affinché un altro edificio come
l’Ex Onmi di Caserta, di proprietà comunale e abbandonato da anni, possa essere ristrutturato e
diventare sede del Centro Sociale. Da allora, è passato quasi un anno e ancora c’è certezza sulla
destinazione dello spazio, con il nostro nome che quasi da subito è scomparso dagli atti prodotti
dal Comune di Caserta”. Sono stati firmati ben 30 protocolli di intesa con altrettante associazioni,
che sono interessate alla gestione dell’Ex Onmi. Tra queste, Nero e non solo che condivide lo stesso
dramma dell’essere senza sede. Ci sono degli atti chiari e scritti, che confermano ancora una volta la
modalità partecipata e trasparente che caratterizza l’operato del Centro Sociale nell’aprire e gestire
spazi sociali in città. Nonostante ciò il Comune di Caserta intende usare il finanziamento regionale
ma senza affidare la struttura alle attività del centro sociale. A questo punto ci si chiede anche cosa
intende fare la Regione Campania. Va detto con rammarico che a più di 2 anni dalla chiusura
dell’Ex Canapificio, c’è ancora fame di spazi a fronte di tanti immobili comunali vuoti e
abbandonati, mentre i volontari sono costretti a svolgere le loro attività sulle panchine.