CASERTA. Prima Piantedosi sospende Franco Biondi, poi i commissari fanno il contratto “110” a Vitelli: errore madornale. Marino e il suo console potranno conoscere ogni penna che sarà spostata sul comune
10 Giugno 2025 - 16:58

In questo articolo esprimiamo ragioni generali, principali. Ma se saremo costretti, vi racconteremo di decine di fatti, di cose che questi due hanno fatto insieme. Se oggi Vitelli non è imputato come Franco Biondi nella tangentopoli casertana è solo perché il Parlamento ha eliminato dal codice penale il reato di abuso d’ufficio, con conseguente stralcio della posizione del vicepresidente dell’Ordine degli ingegneri. Così non va
CASERTA – Sono arrivate, a strettissimo giro di tempo, due decisioni importanti, operate, la prima, direttamente dal ministero degli Interni, la seconda, tutto sommato, ugualmente da questo dicastero, ma in maniera indiretta, attraverso una decisione di potestà dei commissari straordinari di governo che reggono le sorti della città di Caserta dai giorni immediatamente successivi a quello in cui il Consiglio dei ministri ha sciolto gli organismi politico-amministrativi del capoluogo, inquinati da infiltrazioni camorristiche.
Noi non siamo gente comoda. Riteniamo di esserci guadagnati la palma di primo giornale di questa provincia, la quale deteniamo in maniera indiscutibile e indiscussa, con piena percezione dell’opinione pubblica, da anni e anni. Crediamo nelle interlocuzioni corrette e la prima cosa che evitiamo di fare è quella di presentarci, alla stregua di ciò che fa il corpo diplomatico a Città del Vaticano quando si insedia il nuovo Papa, a chi, in carne, ossa e funzioni, rappresenta la repubblica.
Perché diciamo questo? Non conosciamo i caratteri dei tre commissari. Abbiamo conservato solo memoria della presenza di uno di loro, Agostino Anatriello, già in passato, dato che affiancò, dopo la caduta per motivi politici dell’ex sindaco Pio Del Gaudio, la prima commissaria, Maria Grazia Nicolò, che strinse un gran feeling con Franco Biondi, con il quale spesso si fece vedere in giro per Caserta, come alcune foto dimostrarono.
Immaginiamo che, essendo dei ministeriali, comunque burocrati e burocratisti, non si siano resi conto che nel momento in cui parlarono nel primo giorno dell’insediamento, con questo o con quell’altro funzionario, con il segretario generale, con i componenti degli uffici, compreso il portavoce, parlavano con gente che deve tutto a Carlo Marino, che lo stesso Marino ha arruolato con metodi clientelari e spesso irregolari. Per cui, cari commissari, immaginiamo che vi abbiano raccontato che CasertaCe è un giornale pessimo, che il sottoscritto che lo guida sia un pazzo, drogato ed estorsore, e magari vi hanno anche giurato che Luigi Vitelli è un fior di ingegnere.
E arriviamo alla seconda mossa che dicevamo all’inizio. Sospendere Franco Biondi dal servizio e, pressoché contemporaneamente, rinnovare il contratto, previsto dall’articolo 110 del Tuel, a Luigi Vitelli, significa scrivere su un foglio bianco tutto e poi il contrario di tutto. Noi non sosteniamo a priori che Luigi Vitelli sia un dirigente non fedele alle gerarchie che oggi guidano il comune di Caserta. Non lo diciamo solo perché odiamo, da illuministi-positivisti quali siamo, le deduzioni logiche.
La storia di questo comune, i fatti che lo hanno connotato negli ultimi anni, rendono, però, plausibile e verosimile che Franco Biondi, nel momento in cui lo desideri, possa venire a conoscenza di tutto quel che capita nell’Ufficio Tecnico, sia per quanto riguarda l’area dei Lavori Pubblici, sia per l’Urbanistica, con uno speciale focus sullo Sportello Unico dell’Edilizia, ossia il luogo dove si addensano grandi interessi, quelli legati ai permessi di costruire, attribuiti, negati o analizzati e non analizzati, quel luogo dove si esaminano le SCIA oppure non si esaminano, con la possibilità di attivare quel particolare strumento che su questo atto amministrativo viene utilizzato, ossia il silenzio-assenso.
Una vicenda piccola piccola. Ad un certo punto, questo giornale scoprì che Franco Biondi era stato sospeso dall’Ordine degli Ingegneri per una mancata trasmissione della pec. Al cospetto di una motivazione facilmente superabile, Biondi, al quale non difettava un’autostima spesso decollante nel superego, non se ne dette per inteso e continuò a firmare atti amministrativi, nonostante in quel momento, per legge, non era in condizione di farlo. Sapete che cosa fece il console di Caserta, uno dei due, l’altro era Carlo Marino? Chiamò Luigi Vitelli e lo gratificò con l’assunzione a contratto, prevista dall’articolo 110 del Tuel. Luigi Vitelli, al tempo e anche ora, è il vicepresidente dell’Ordine degli ingegneri di Caserta, peraltro al centro di polemiche durissime e di una bufera che vede gli iscritti armati uno contro l’altro.
Il superego si espresse così: caro CasertaCe, tu puoi scrivere quello che ti pare. Io continuo a fare il dirigente, firmo gli atti, non perdo tempo a risolvere il problema che impedisce la piena partecipazione all’Ordine. Anzi, sai che faccio? Prima do incarichi a Carlo Raucci, presidente dell’Ordine, poi il vicepresidente Vitelli me lo metto a cuccia vicino a me, a portarmi le carte. Questo è il rapporto tra Biondi e Vitelli: totale sudditanza. E questo è l’errore di imprudenza compiuto dai commissari nel momento in cui hanno gratificato Vitelli con lo stesso contratto con cui lo gratificò Biondi, con la firma di Carlo Marino, che fece fare comunque tutto al suo ingegnere e collega di consolato.
Il rischio è che i commissari si facciano risucchiare dalla melassa di furberie, di ipocrisie, che fa delle stanze del comune di Caserta, da noi ribattezzate cucina degli orrori, uno dei posti più insidiosi del mondo. Carlo Marino è in condizione di sapere ogni giorno cosa succede sul comune; Franco Biondi è in condizioni, attraverso Luigi Vitelli, attraverso Raffaele De Rosa, per gli amici Lello, attraverso il segretario Salvatore Massi, di conoscere ogni richiesta fatta dai commissari.
Qui ci vuole gente tosta, non persone che si fanno infinocchiare da soggetti che le vanno a lisciare con le buone maniere. Perché dietro si insediano i serpenti a sonagli che hanno morso e colpito a morte questa città, uccidendola sia dal punto di vista materiale, sia dal punto di vista morale. E stanno tutti con le loro belle giacche e con le loro belle cravatte a tono a lisciare il pelo ai commissari.
Questo è un articolo cortese perché noi tanto abbiamo lottato negli anni affinché i commissari arrivassero e perché se i commissari sono arrivati – mettetevelo bene in testa ex prefetto Antonella Scolamiero, viceprefetto Daniela Caruso e dirigente Agostino Anatriello – solo e soltanto grazie a CasertaCe.