CASERTA. Si vuol togliere divertimento e sorrisi ai bambini dell’Oratorio Salesiano: ardità d’animo o chiusura mentale?

24 Luglio 2018 - 16:42

CASERTA – La Casa Salesiana di Caserta ha 120 anni e dal lontano 1898 è finalizzata alla accoglienza di giovani e giovanissimi offrendo loro un luogo di cultura, svago e preghiera. Cosa non da poco considerando la misera alternativa che ci circonda in questa città. 120 anni di vociare gioioso che hanno visto decine di generazioni tirare calci al pallone, crescere e formarsi.
Migliaia di ragazzi nel corso degli anni sono passati per l’oratorio Salesiano ed in molti casi non avevano altro. Giovani e giovanissimi con realtà culturali, sociali ed anche religiose diverse ancora oggi godono di questa occasione loro offerta e condividono esperienze con pari opportunità. Imparano a suonare, a danzare, a recitare, a disegnare e dipingere persino a cucire e cucinare. Vari corsi sono attivi e tanti progetti vengono realizzati.
Circa 500 ragazzi, ogni anno, hanno la possibilità di trascorrere una parte dell’estate in un continuo gioioso confronto di giochi di gruppo, musica, escursioni in piscina od in montagna… un turbinio di azioni e coinvolgimenti in questa storica istituzione da sempre attiva e freneticamente operante.
Da alcuni decenni sono sorti condomini edificati nelle vicinanze… ma, qualche residente in quei condomini (pochissimi), non tollera tutto questo, ed ha deciso di adoperarsi per zittirne la voce. È come se io decidessi di risiedere nei pressi di S. Pietro a Roma, ma pretendessi di eliminarne le attività, ridurne il traffico perché infastidito dai rumori.
Questi signori (alcuni dei quali hanno i figli cresciuti nell’oratorio dove oggi occupano ruoli di responsabilità nell’organizzazione) hanno intrapreso una azione legale per tale scopo. Aridità d’animo? Chiusura mentale? Incoerenza?
Non so, non sta a me giudicare, ma questo atteggiamento che appare maniacale, ossessivo e persecutorio, lascia perplessi. Sono state installate stazioni di rilevamento per l’inquinamento acustico ed effettuate riprese video (senza richiedere permessi, autorizzazioni e/o liberatorie) per questo scopo. Perchè? Quando hanno acquistato casa l’oratorio era già lì, in piena attività e sempre con le stesse funzioni ed intenzioni.
Non potevano dunque valutare prima?
Anche io ho un oratorio sotto casa, certo più piccolo, ma molto vicino e comunque ben funzionante. Il vociare dei ragazzi, le loro risate e i loro tiri al pallone mi ricordano che ho tre figli, oggi grandicelli, mi ricordano che anche io sono stato ragazzo e frequentavo l’oratorio, e così mia moglie. Allora era il nostro riferimento, lì avevamo amici, e lì ci sentivamo a casa, eravamo parte della casa… Credo che oggi le azioni dovrebbero essere tese al sostegno di queste realtà, incentivandone l’attività e la loro propagazione e non mortificarle e zittirle. Voi cosa ne pensate?

Mariano Mezzacapo