CASTEL VOLTURNO. Oddio, che meraviglia: “Il bello e la bestia”, grazie a Dimitri, sognano di conquistare il Comune

16 Ottobre 2018 - 17:46

CASTEL VOLTURNO(g.g.) Niente di particolare. Ma certo vedere confabulare amabilmente e molto amichevolmente l’ex sindaco, il sempre fine Antonio Scalzone, da noi sempre definito il “Ridge di Castel Volturno” e il più rustico-ruspante Cesare “Cesarone” Diana, un pò di impressione la suscitano. Sia detto con simpatia e nell’accezione positiva che poi è quella testuale dell’opera, potremmo anche definire il tutto come un remake piacevolmente comico, intitolato, come succedeva ai tempi dei film di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, “Il bello e la bestia“.

Come si sa, nella letizia zuccherosa di tutti quelli che hanno visto il film, il musical, quella è una storia a lieto fine, bene augurante per il simpatico Cesarone che prova a coinvolgere Scalzone nella prossima campagna elettorale per le comunali, e nella riproposizione della sua candidatura dopo la negativa esperienza di 4 anni e mezzo fa.

Bè, per un giornale come il nostro, sarebbe auspicabile forse addirittura augurabile, l’avvento di un’amministrazione Cesarone-Ridge. Perchè sicuramente non mancherebbero gli spunti interessanti, frizzanti e anche divertenti.

D’altronde, l’esperienza di questi 4 anni e mezzo di governo, da parte di Dimitri Russo, hanno compiuto il vero e proprio miracolo di rendere verosimile, possibile e finanche commestibile l’idea di un’alternativa come questa, sintetizzata nella foto che pubblichiamo.

Ed è forse questa, tornando un attimo seri, la più grave delle colpe di questo sindaco e di questa amministrazione, i quali, pur non macchiandosi di nessuna nefandezza, hanno galleggiato nell’ignavia e nell’assenza assoluta di idee, di visione per cominciare quantomeno un cammino di riscatto di un comune che, solo la presenza del Napoli Calcio ha minimamente affrancato, ma solo minimamente dal bollo d’infamia di peggiore tra gli 8 mila e passa comuni d’Italia.

Ignavia e inerzia anche rispetto alle uniche espressioni dell’amministrazione attiva venute da taluni uffici, occupati da taluni dirigenti, che hanno reiterato il loro peso che affondava le radici in tempi andati in cui veniva alimentato dalla relazione forte, granitica, con mondi che non appartenevano certo al perimetro della legalità.