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Conti correnti: crescono i correntisti online

19 Marzo 2018 - 13:14

Dal 2016 la quota di clienti bancari che opera abitualmente sul proprio Home Banking (Web o App) è cresciuta del 14,2% raggiungendo quota 18,7 mln. Possiedono un totale di 25,6 mln di conti correnti che gestiscono via web (1,31 conti online per individuo).  Di essi, 3,2 mln hanno un deposito titoli dove gestiscono i propri investimenti.

I primi 24 gruppi bancari italiani hanno un’offerta che comprende un’App informativa e dispositiva. In forte sviluppo l’offerta di applicazioni, servizi e piattaforme che consentono i pagamenti peer-to-peer (tra persone). Solo la metà delle App offre la possibilità di investire, che rimane una prerogativa delle filiali bancarie e dei promotori finanziari.

Benché l’Italia sia l’ultimo paese in Europa in termini di ricorso ai servizi bancari online, per esempio conti correnti o conti deposito – come recentemente emerso da uno studio di Eurostat – la corsa verso una piena digitalizzazione dei servizi bancari è in atto. Nonostante l’esperienza digitale piaccia agli italiani, la filiale rimane un punto fermo confermando la complementarietà dei due canali.

Per gli italiani Recarsi rimane un punto fisso il recarsi periodicamente in filiale, a prescindere dalla loro propensione all’utilizzo degli strumenti bancari digitali. Il 75,5% dei correntisti on-line negli ultimi tre mesi si è recato in filiale almeno una volta e non solo per compiere operazioni complesse (legate a temi di investimento, gestione del risparmio, trading) ma anche per aggiornare la documentazione o per compiere dei pagamenti. E l’abitudine di recarsi in filiale non cambia all’aumentare dei conti on-line utilizzati: anche i correntisti più digitali sono clienti che mantengono una relazione con la filiale fisica della propria banca, il che dimostra che la complementarietà dei due canali on-line e fisico.

Ma tornando al canale online, soprattutto dei conti correnti online, analizzato molto bene dal team di BanksAbout.it,  di fronte ad un mercato di così vaste dimensioni, emerge che tutti i principali Gruppi bancari hanno investito nel digitale, con un’attenzione particolare per il mobile banking, guardato come il futuro del digital banking.

Le banche hanno infatti risposto molto velocemente alla diffusione degli smartphone e delle App: i ventiquattro gruppi bancari analizzati dalla ricerca offrono tutti almeno un’App con i principali servizi informativi e dispositivi in grado, cioè, di far accedere al conto on-line, vedere il saldo e i movimenti e disporre dei pagamenti.

Ma molte banche (il 78% degli istituti) sono andate oltre inserendo servizi per il trading di fondi e azioni, benché di interesse solo per una quota minoritaria di clienti, e soprattutto servizi di pagamento tra persone (P2P), che hanno preso negli ultimi due anni e che sono presenti nelle App nel 70% dei casi.

Il Risparmio Gestito è presente in meno della metà delle App e solo un terzo delle app offre informazioni in tempo reale sul valore di titoli azionari e obbligazionari.

Nonostante, infatti, l’home banking via web sia ancora la soluzione più utilizzata (dal 71,2%), il mobile banking è cresciuto molto di più, registrando negli ultimi in due anni un incremento del 71%, per un numero complessivo di utenti pari a 6,5 mln.

Il mercato è fortemente dominato dai i grandi Player: i cinque maggiori gruppi bancari possiedono più della metà (57%) dei conti on-line degli italiani mentre 7 istituti “medi” vantano il 25% di clienti.

Queste sono le prime evidenze emerse dalla VIII edizione del CheBanca! Digital Banking Index.

Nonostante le ottime perfomance del settore, ci sono ancora buone opportunità di crescita: 5,7 mln di clienti non operano sui loro conti attraverso il web, benché siano in possesso di un conto corrente e utilizzino correntemente Internet.

Tra le prime cause di non utilizzo dei servizi online ci sono:

  • l’assenza di un reale bisogno (51%), in quanto il servizio tradizionale soddisfa tutte le esigenze
  • la presenza di timori legati alla sicurezza (17%)
  • la paura di non riuscire a utilizzare correttamente le funzionalità del conto (20%)