CROLLO SCAMPIA. Litigio tra famiglie prima della tragedia, gravissime le due bambine: “Decisive le prossime 72 ore”

23 Luglio 2024 - 18:05

Il crollo provocato, forse, da un sovraccarico della struttura già fatiscente di per se

NAPOLI – Emergono dettagli sulle circostanze in cui è avvenuto il crollo del ballatoio, ieri sera poco dopo le 22:30, alla Vela Celeste di Scampia.

Secondo quanto spiega l’agenzia di stampa Ansa pochi minuti prima della tragedia era in corso un litigio tra due nuclei familiari. Secondo una ricostruzione, oggi al vaglio della Procura, che procede per crollo e omicidio colposo,  diverse persone stavano battibeccando proprio sul ballatoio del quarto piano. Probabilmente l’ eccessivo peso sulla struttura, già di per sé fatiscente potrebbe aver contribuito al cedimento. Subito dopo il ballatoio avrebbe trascinato con sé gli altri ballatoi sottostanti e le persone che vi transitavano in quel momento provocando la morte di Roberto Abruzzo 29 anni e Margherita della Ragione 35 enne di Giugliano ma in visita ad alcuni parenti proprio presso la Vela Celeste

Tredici sono i feriti di cui sette bambine due delle quali versano in gravi condizioni. Saranno decisive le prossime 72 ore così come dichiarato dalla dottoressa Daniela Schiavone direttore medico di presidio dell’ospedale pediatrico Santobono dove le piccole, di 7 e 4 anni sono ricoverate in codice rosso. “È stata una corsa contro il tempo fin da quando stanotte sono arrivate al pronto soccorso. Le due bambine adesso sono in rianimazione, monitorate e vigilate. Dobbiamo aspettare almeno 72 ore per capire gli esiti di questo brutto incidente in cui sono state coinvolte. Le prossime ore saranno determinanti per capire l’evoluzione clinica che ad oggi non si può assolutamente prospettare”,

ha detto la dottoressa Schiavone.

Le piccole, ha aggiunto, “sono rimaste schiacciate e hanno riportato un trauma cranico da schiacciamento molto grave, sono arrivate con fratture del cranio diffuse multiple che hanno portato poi a un edema cerebrale. Si è dovuto agire immediatamente in nottata nella sala operatoria di neurochirurgia dove hanno subito gli interventi necessari per decomprimere e assicurare una sopravvivenza. Ora, prima di 72 ore, è impossibile fare una prognosi”.

“La medicina – ha concluso – ha fatto tanto e qui ci sono professionisti in gamba, ma quello che deve aiutare in questi momenti sono la speranza e la fede nel fatto che le piccoline possano avere la forza di vivere, e devo dire che in loro l’ho vista. Altre 4 bambine sono in ortopedia e hanno avuto numerose lesioni e fratture, ma sono vigili e le stanno operando. Altre 2 piccoline sono in chirurgia hanno riportato contusioni e lesioni ma non sono chirurgiche e sono in osservazione”.