Dalle indagini sul CLAN DEI CASALESI alla confisca dei beni al nipote del boss Nitto Santapaola

7 Agosto 2019 - 14:57

CASAL DI PRINCIPE – La Dia di Catania sta eseguendo un decreto di confisca definitiva di beni emesso dalla Corte di Appello di Catania – II Sezione Penale, divenuto irrevocabile dopo il pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione, nei confronti di Vincenzo Enrico Augusto Ercolano, 49enne di Catania, figlio di Giuseppe Ercolano, detto Pippo (deceduto), ritenuto uno dei vertici storici del potente sodalizio mafioso Santapaola-Ercolano, e di Grazia Santapaola, sorella di Benedetto (Nitto), capo storico di cosa nostra catanese. Il provvedimento prende il via da indagini e da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, che lo hanno indicato quale autore di numerose condotte criminose (estorsioni, minacce e violenze, intestazione fittizia di beni…).

E’ emersa la sua figura di gestore e controllore nel settore dei trasporti, in nome e per conto della mafia. Le indagini, infatti, hanno riguardato i vertici dei clan camorristici dei Casalesi e dei Mallardo di Giuliano (Napoli), alleati con le famiglie siciliane dei Santapaola-Ercolano, operanti sul territorio catanese, con diramazioni anche all’estero. Vincenzo Ercolano aveva la disponibilità esclusiva della società Geotrans Sr, di cui curava in piena autonomia l’intera attività amministrativa, per quanto fosse formalmente intestatario solo del 50% delle quote del capitale sociale, nonché la totale riconducibilità di altre ditte, utilizzate per recuperare patrimonio aziendale e clienti della Geotrans, quando questa era già stata posta sotto sequestro.

La società costituiva il frutto delle sue attività criminali, che gestiva con modalità tipicamente mafiose, impedendo la libera attività degli altri imprenditori in quel settore e imponendo l’entità delle tariffe da praticare (stabilite nei termini più vantaggiosi per la sua impresa), in modo tale da condizionare pesantemente il libero mercato, soprattutto nella zona di influenza.

E’ stato confiscato il 100% delle quote della Geotrans Srl, della Geotrans Logistica Frost Srl, della R.C.L. Società Cooperativa Arl, della E.T.R. di Ercolano Cosima Palma – Impresa Individuale. Il valore del patrimonio confiscato è stimato in circa dieci milioni di euro.Con il medesimo decreto è stata, inoltre, disposta nei confronti di Ercolano la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di ps, con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di tre anni, oltre al versamento di una somma di 20.000 euro a titolo di cauzione. Applicati i divieti previsti dal codice antimafia, ovvero l’impossibilità di conseguire licenze o autorizzazioni, concessioni di qualsiasi genere, iscrizioni negli elenchi di appaltatori o di fornitori di opere, beni e servizi per la pubblica amministrazione e qualsiasi tipo di erogazione pubblica.