DECÒ CASERTA. Parla coach Oldoini: “Sento una grossa responsabilità e capisco gli scettici, ma gli chiedo di iniziare insieme un nuovo percorso”

2 Ottobre 2018 - 17:29

CASERTA – A poco meno di una settimana dal via del campionato, la Decò Caserta è pronta ad affrontare nuove sfide. Dopo una preseason che ha visto i casertani uscire spesso vincitori dal campo le premesse appaiono essere quelle giuste. Soddisfatto di quanto visto fino ad ora è soprattutto Max Oldoini, coach di una squadra che ancora deve conoscersi fino in fondo.
“Sono soddisfatto perché nonostante un gruppo totalmente nuovo siamo riusciti a fare un buon precampionato. I ragazzi devono ancora creare tra di loro un feeling sia professionale che tecnico, per cui il lavoro da fare è ancora molto. A differenza di altre squadre, che innestano 4/5 nuovi giocatori su una precedente base, noi siamo ripartiti totalmente da zero. Anche lo staff è totalmente nuovo, per cui sarà fondamentale creare coesione”.

Nonostante i buoni risultati ci saranno sicuramente cose su cui lavorare ancora. Su cosa focalizzerete le vostre attenzioni?
“A poco a poco stiamo cercando di aggiungere nuove situazioni tanto in attacco quanto in difesa. Una cosa è vedere i giocatori e, in base alle loro caratterstiche, sceglierli. Altro è vederli insieme, in una squadra, e capire come possano sposare al meglio le loro qualità. Stiamo capendo come far rendere tutti al meglio facendo anche degli esperimenti, che abbiamo testato talvolta anche in itinere durante le amichevoli”.

Ma è già emerso un leader all’interno dello spogliatoio?
“Al momento no, i ragazzi stanno ancora continuando il loro percorso di conoscenza. Spesso queste gerarchie poi vengono fuori con il tempo. Nessuno fino ad ora vuole prevaricare imponendo la propria leadership, atteggiamento che trovo molto maturo e che non può che far bene al gruppo. Certo, ognuno ha la sua personalità ed il suo carattere, ma viene messo al servizio della squadra”.

Che tipo di squadra sarà quella che vedremo in campo?
“Sarà certamente una squadra che cercherà di subire un canestro in meno, facendo della solidità uno dei suoi punti cardine. In fase di costruzione abbiamo scelto quasi tutti giocatori che possono ricoprire più ruoli. Volevamo avere esperienza, talento e soprattutto fame: che per qualcuno vorrà dire riuscire a vincere, per altri continuare a vincere. Tecnicamente cercheremo di sfruttare intanto tutti e dieci i giocatori cha abbiamo a disposizione con l’intenzione di far crescere gli under, anche se saranno soprattutto i senior doverci portare le vittorie. In attacco cercheremo di proporre una pallacenstro di corsa e di sistema, visto che abbiamo buoni passatori, ma che sappia mettere in risalto anche le caratteristiche individuali del singolo. È certamente un processo lungo, ma è il nostro obiettivo”.

Siete una delle favorite di un campionato che si preannuncia difficile e combattuto.
“Anche nella conferenza stampa di presentazione abbiamo detto che lavoreremo forte per essere nelle prime posizioni. Metteremo qualità, voglia e determinazione per far sì che la maglia sia sempre sudata e che ci siano gomiti e ginocchia sbucciate dalla fatica, ma abbiamo bisogno di un tempo di crescita perché nulla arriva tutto e subito. Certo, abbiamo obiettivi importanti, ma non si vince solo perché ti chiami Caserta. Credo che questo campionato sia livellato verso l’alto, forse il nostro è il girone più difficile, in cui almeno di 10/11 squadre possono ambire ai playoff. Salerno, Palestrina, Napoli e Reggio Calabria hanno allestito roster importanti, la Tiber Roma è una squadra esperta, la Luiss è molto frizzante, la Stella Azzurra ha degli atleti clamorosi. La concorrenza è altissima e anche le squadre che lotteranno per non retrocedere potranno creare problemi. Alla fine sarà fondamentale fare punti in trasferta”. 

Come è stato ritornare in città?
“Tornare con un altro ruolo è per me una responsabilità grande, perché nei sei anni che sono stato qui, dal punto di vista sia umano che professionale, sono cresciuto molto. Quando c’è stata l’opportunità di poter intraprendere un altro percorso a Caserta l’ho accettata molto volentieri. Ovvio che in questo momento ho capito che c’è stata una delusione, rabbia, sconforto per tutto ciò che è accaduto. Comprendo e rispetto le idee altrui, capisco che la Juvecaserta per questa città è un patrimonio inestimabile. Normale quindi che ci sia un po’ di scetticismo, ma la città deve continuare a seguire una squadra che è nuova ma che ha bisogno di un supporto, di calore, perchè è comunque sempre la squadra della tua città, ed i colori sono quelli di una città importante. Noi abbiamo l’obbligo di provare a fare il meglio possibile, ed assicuro che il nostro impegno sul campo, che ci siano vittorie o sconfitte, sarà sempe il massimo. Alla città dico che c’è una squadra e c’è un campionato da fare e chiedo di intramprendere questo percorso insieme”.

Ruben Romitelli