Dopo la bufera giudiziaria tra il parroco e il finanziere del comitato Madonna di Casaluce, duro intervento del vescovo Spinillo: “Niente politici e niente condannati nei comitati. E sulla raccolta delle offerte…”

12 Giugno 2022 - 12:37

AVERSA – La bufera, arrivata fino al Tribunale sulla festa sentitissima della Madonna di Casaluce, con lo scontro tra il parroco don Michele Varolla e il presidente del comitato Giuseppe Carione, ha determinato a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione del nostro articolo, la dura reazione del vescovo di Aversa Angelo Spinillo, il quale, in una nota che pubblichiamo integralmente in calce, ha stabilito, in linea a quelle che sono le direttive emerse dalla Conferenza Episcopale Campana, regole molto rigide relativamente alla costituzione e composizione dei comitati religiosi per le feste patronali, che non dovranno comprendere politici titolari di cariche pubbliche e persone condannate sia in processi penali che civili.

Chi farà parte di un comitato dovrà autocertificare il suo status. Comitati e solo comitati, visto che il vescovo ha vietato categoricamente che intorno ai festeggiamenti religiosi si possano creare associazioni stabili che acquisiscano una titolarità che invece, volta per volta, anno per anno, deve essere attribuita dalle parrocchie.

Per quanto riguarda le processioni Spinillo, accogliendo sempre quanto stabilito dalla Conferenza Episcopale Campana, ha indicato ai parroci la direttiva della sobrietà: processioni contenute nei tempi e senza “inchini”, visto che molte volte quei tavolini erano stati installati da noti camorristi con conseguente scandalo dell’inchino della statua.

Per quanto concerne la raccolta delle offerte, è vietata durante le processioni e qualsiasi offerta va registrata “con il dovuto rispetto alla libertà di ciascuno degli offerenti e anche rilasciata una ricevuta. Il denaro sarà versato su apposito conto gestito dalla Parrocchia in accordo con il Comitato”.