… e in quello di CARINOLA ancora telefoni. Ma le guardie scoprono anche coltelli e un bisturi

21 Maggio 2023 - 10:49

Oltre a caricabatterie, tirapugni: nei penitenziari si trova di tutto…

CARINOLA. Due telefoni cellulari, perfettamente funzionanti, un caricabatteria, un rudimentale tirapugni, due coltelli ed un bisturi sono stati sequestrati nella Casa circondariale di Carinola dal personale di Polizia Penitenziaria. A dare la notizia è Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, che commenta: “È sempre grazie all’alta professionalità dei Baschi Azzurri di Carinola che ancora una volta si è riusciti a garantire la sicurezza interna dell’istituto. Durante le operazioni di perquisizione ordinaria, lo scorso giovedì 18 maggio sono stati rinvenuti, presso la Sezione F del Secondo Reparto, due telefoni cellulari, un caricabatterie, un tirapugni rudimentale, due coltelli e un bisturi. Oramai anche il rinvenimento di cellulari, così come le aggressioni al personale, sta facendo statistica e senza un immediato intervento dell’amministrazione sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani. La pur significativa carenza organica del penitenziario viene colmata dalla grande professionalità degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria, che hanno posto in essere questa operazione di polizia che ha portato frutti. Sulla questione relativa all’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo”

Netta la denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Non sappiamo più in quale lingua del mondo dire che le carceri devono essere tutte schermate all’uso di telefoni cellulari e qualsiasi altro apparato tecnologico che possa produrre comunicazioni. Le donne e gli uomini del Corpo sono quotidianamente impegnati nell’attività di contrasto all’introduzione di telefoni cellulari ed alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. E nonostante la recente previsione di reato nel Codice penale per l’ingresso e detenzione illecita di telefonini nelle carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Vanno adottate soluzioni drastiche, come la schermatura delle Sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone”.