Fatture false “per favorire il CLAN DEI CASALESI”. Due imprenditori dai domiciliari all’obbligo di dimora

29 Ottobre 2021 - 16:10

VILLA DI BRIANO/CASAL DI PRINCIPE – Scarcerati Amedeo Laudante e Enrico Laudante imprenditori di Villa di Briano, detenuti dal 20 gennaio 2021 agli arresti domiciliari, coinvolti nell’inchiesta sulle false fatture finalizzate al riciclaggio a Firenze di proventi provenienti dalla fazione Zagaria del clan dei Casalesi.

Lo ha deciso il gip del Tribunale di Firenze che ha accolto l’istanza presentata dai difensori dei Laudante – gli avvocati Pasquale Verde e Gianfranco Carbone – disponendo la sostituzione della misura cautelare ai domiciliari con quella meno afflittiva dell’obbligo di dimora nel comune di Casal di Principe.

Nelle scorse settimane, il Tribunale del Riesame di Firenze aveva escluso l’aggravante camorristica dopo il rinvio dalla Corte di Cassazione che aveva accolto i ricorsi delle difese.
In quella circostanza, però, i giudici del Riesame avevano confermato le esigenze cautelari.

Operazione condotta dal comando Provinciale di Firenze e dallo SCICO di Roma della GDF e coordinata dalla DDA di Firenze che porto all’emissione in gennaio 2021 di 34 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti indagati, tra i quali Stefano Cicala e Francesco Diana (LEGGI QUI).
Secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza, sarebbe emerso un complesso sistema di false fatturazioni posto a copertura di cospicui e continui bonifici in uscita dalle aziende di costruzione e disposti a vantaggio di società “cartiere”.
Fatture per operazioni inesistenti, inerenti rapporti commerciali fittizi tra le società riconducibili all’organizzazione per un totale di ottomilioni di euro e le connesse attività di riciclaggio ed autoriciclaggio.
Il processo a carico degli imputati inizierà il 23 di dicembre con rito abbreviato condizionato.
I capi e promotori dell’organizzazione, sono ancora detenuti.

I Laudante sono assistiti dagli avvocato Gianfranco Carbone e Pasquale Verde.