I NOMI. 10 ARRESTI. Estorsioni pagate anche con la mozzarella. Mario De Luca, Achille Piccolo, Camillo Belforte e il capannone di MARCIANISE per un noto imprenditore

23 Maggio 2023 - 13:35

Un incrocio tra l’uomo di fiducia di Antonio O’Ninno Iovne e il figlio del boss Domenico Belforte, legato al recupero di una somma da mezzo milione di euro per un noto imprenditore

CASERTA – Si presentavano agli imprenditori chiedendo il pizzo “per gli amici di Casal di Principe” o per “i carcerati“, ma si accontentavano anche di essere pagati in mozzarelle di bufala e altri generi alimentari, quasi come facessero la spesa, e alla fine sia i soldi e che le derrate se li tenevano, e nulla veniva dato ai carcerati o versato in una qualche cassa comune del clan.

E’ quanto emerso dall’indagine dei carabinieri di Casal di Principe, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha portato in manette, su ordine del Gip del tribunale di Napoli, dieci persone per estorsione aggravata dal metodo mafioso, cinque finite in carcere e altrettante ai domiciliari.

Tra gli arrestati un ruolo di primo piano è quello del 54enne Mario De Luca, per anni uomo di fiducia del boss, poi pentito, Antonio Iovine O Ninno, e già arrestato in passato per collusione con il clan dei Casalesi, figlio di un elemento di spicco del clan Bidognetti; con Mario è finito in carcere il nipote 42enne Raffaele Antonio mentre per il fratello di Mario, il 46enne Antonio, sono stati disposti i domiciliari.

Nell’inchiesta della Dda partenopea risultano indagati in totale 25 persone, tra cui anche due elementi di primo piano del clan Belforte di Marcianise, Camillo Belforte, figlio del boss Domenico Belforte, completamente libero dallo scorso marzo, e Achille Piccolo.

I due si sono incrociati con De Luca in relazione all’acquisto di un capannone industriale di Marcianise, per il quale un noto imprenditore a loro legato aveva versato alla società venditrice un acconto di 500mila euro, salvo poi tirarsi indietro dall’affare.

L’uomo voleva recuperare i soldi e ha così interessato della sua vicenda i De Luca, che ha a loro volta informato i referenti del clan Belforte a Marcianise, ma alla fine l’operazione di recupero dei soldi non è andata a buon fine.

E’ stato Mario De Luca a creare il gruppo approfittando anche dell’assenza sul territorio di un clan di riferimento, essendo i Casalesi e le varie fazioni ridotte ai minimi termini per arresti e pentimenti.

A colpire gli inquirenti è stata soprattutto la circostanza che De Luca e gli altri indagati arrestati abbiano commesso estorsioni continuate, cioè con cadenza quasi quotidiana e non alle scadenze di Pasqua, Natale e Ferragosto, a piccole attività commerciali non in grado di pagare il “canonico” pizzo, in particolare ad un minimarket e ad un caseificio, da cui De Luca e complici avrebbero prelevato costantemente generi alimentari e confezioni di mozzarella di bufala, creando un danno anche maggiore alle vittime.

In totale, è emerso dalle indagini, sono sei le estorsioni consumate tra Casal di Principe, Teverola, Frignano, San Cipriano d’Aversa, Marcianise e Castel Volturno, e nessuna delle vittime ha denunciato. 

NOMI DEGLI INDAGATI RAGGIUNTI dalla MISURA CAUTELARE:

indagati sottoposti alla custodia cautelare in carcere

  1. BARBATO Antonio, nato a Caserta il 19/04/1976;
  2. DE LUCA Mario nato a Casal di Principe il 17/03/1969
  3. DE LUCA Mario Raffaele nato a Caserta il 18/11/1981
  4. CHIAROLANZA Vincenzo, nato a Villa Literno (CE) il 18/11/1966;
  5. IMPROTA Giovanni, nato a Teverola, il 27/02/1973;

indagati sottoposti agli arresti domiciliari

  • CHIACCHIO ANTONIO, nato a Caserta il 12/09/1971;
  • DE LUCA Antonio nato a Casal di Principe il 29/01/1977
  • LUCCA Carmine nato ad Aversa il 31/07/1970
  • PALUMBO Antonio nato a Capua il 08/01/1987
  • PAVONE Alessandro nato a Aversa il 30/09/1987