I NOMI. 50 mila euro truccare il concorso ed entrare nella Finanza. Indagini riaperte e ora c’è una nuova accusa
15 Novembre 2024 - 20:16
MARCIANISE – Cambia l’accusa nei confronti di Alessandro Pepe, 51enne di Recale, Paride Bizzarro, 68enne di Marcianise e del quarantottenne, anch’egli di Marcianise, Domenico Di Maio.
La procura di Santa Maria di Capua Vetere li ritiene responsabili di avere promesso raccomandazioni nei concorsi per vigili del fuoco e Guardia di Finanza. Gli episodi contestati sarebbero avvenuti tra il 2020 e il 2021.
Nelle scorse ore, a seguito delle modifiche sostanziali sulla costruzione del capo d’imputazione legato al reato di traffico di influenze, le indagini sono state prorogate e ora, a seguito di denuncia delle persone che si sono affidate al trio, ora l’accusa è di truffa.
Non è chiaro se i familiari dei candidati siano ancora iscritti nel registro degli indagati, come era precedentemente successo
In una circostanza, la famiglia di una ragazza, inizialmente non entrata all’interno del corpo della Guardia di Finanza a seguito di concorso, poi assunta tramite scorrimento graduatoria, avrebbe pagato 50.000 euro.
Non passato il concorso, la famiglia della giovane richiedeva la riconsegna del denaro. Ma dopo il suo ingresso in Finanza, la famiglia viene ricontattata dal falso generale, Domenico Di Maio, per chiedere nuovamente il denaro pattuito.
Secondo la procura era questo il funzionamento: Pepe contattava le famiglie dei candidati sostenendo che senza una raccomandazione non avrebbero possibilità di successo nei concorsi. Bizzarro, invece, prometteva di influire sull’esito delle prove grazie a un presunto generale della guardia di finanza, chiedendo in cambio una bustarella di 50mila euro.