“Il clan dei casalesi appoggiò Cosentino alle Provinciali”, la dichiarazione di Nicola Schiavone che conferma “Volevamo ucciderlo”

14 Aprile 2021 - 20:06

CASAL DI PRINCIPE – Ha confermato, in sostanza, le accuse già  lanciate in un’altra occasione nei confronti di Nicola Cosentino, Nicola Schiavone, figlio di Francesco Schiavone, detto “Sandokan”, ex reggente del clan dei Casalesi, oggi ascoltato dai giudici della Corte di Appello nell’ambito del processo di secondo grado in corso a Napoli che vede l’ex sottosegretario imputato per concorso esterno in associazione camorristica (in primo grado è  stato condannato a nove anni). Nicola Schiavone ha parlato per oltre tre ore e ribadito, in sostanza, seppur con qualche differenza, quanto detto durante i vari interrogatori resi alla DDA e nei processi: nel 2005, alle Provinciali di Caserta, il clan votò compatto per Cosentino, almeno a Casal di Principe e nei comuni limitrofi. Quelle elezioni furono vinte dall’allora candidato dell’Udeur Sandro De Franciscis; lo stesso Schiavone in passato aveva affermato che il clan aveva votato tanto per Cosentino quanto per l’altro imprenditore di Casal di Principe Nicola Ferraro, che pure si presentava per l’Udeur a sostegno di De Franciscis, e fu poi eletto. Ferraro, che si è sempre occupato di raccolta e trasporto di rifiuti, è stato condannato per concorso esterno in camorra perchè ritenuto un imprenditore legato al clan dei Casalesi. Oggi, di fronte ai giudici d’appello e al sostituto procuratore generale di Napoli Luigi Musto, Schiavone jr ha corretto quanto dichiarato, sebbene si sia poi mantenuto vago sul sostegno dato all’Udeur avversario del partito di Cosentino (Forza Italia). L’ex boss ha poi confermato le accuse già lanciate in un altro processo a carico di Cosentino, quello cosiddetto “Il Principe”, in cui l’ex sottosegretario è uscito assolto in Appello. “Cosentino aveva interesse al centro commerciale voluto dal clan”, ha ribadito Schiavone, riferendosi al centro “Il Principe”, mai edificato, che secondo l’accusa i Casalesi volevano realizzare tanto da chiedere aiuto proprio a Cosentino. Schiavone ha infine confermato quanto già detto in passato, ovvero che lo zio Francesco Schiavone detto Cicciariello, voleva uccidere Cosentino perchè non si era presentato a un appuntamento. Il processo è stato aggiornato al 28 aprile prossimo per il controesame degli avvocati di Cosentino.