Il pestaggio nel carcere di S.MARIA C.V. La Procura presenta ricorso al Riesame per ottenere l’arresto dell’ex Provveditore Fullone e di molti altri. I NOMI

5 Luglio 2021 - 16:38

Il gip, infatti, come abbiamo spiegato nell’articolo di ieri e come spieghiamo oggi, non ha aderito a tutte le richieste dei pm, riqualificando i reati più lievi, quelli che la Procura aveva messo nero su bianco nella sua richiesta, nella quale nutriva l’obiettivo di ottenere una 50ina di arresti. Oltre ai sospesi, il ricorso potrebbe essere stato presentato anche per i 7 (Manganelli, Colucci, Costanzo & co) che il gip Sergio Enea ha mandato ai domiciliari a fronte di una richiesta di arresto in carcere

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Come si può leggere dalle pagine dell’ordinanza, precisamente quelle che vanno dalla 2.320 in poi, così come abbiamo fatto l’altro giorno (CLIKKA QUI

) ci si rende conto che non tutte le richieste, come del resto capita sovente, formulate dalla Procura dalla Repubblica come qualificazione del titolo cautelare da adottare, siano state avallate, ricevendo un riscontro positivo dal gip del tribunale di Santa Maria Sergio Enea.

Questi ha detto sì all’arresto in carcere per 8 persone, ma la procura l’aveva chiesto per altri 7, precisamente per il comandante degli agenti della polizia penitenziaria del carcere Gaetano Manganelli, per Pasquale Colucci, che tutti i telegiornali nazionali, locali, rionali hanno continuato, per l’intera giornata di ieri, a definire comandante degli agenti del carcere sammaritano, quando in realtà lui non lavora a Santa Maria, ma è di stanza al carcere napoletano di Secondigliano e comanda il gruppo speciale di polizia penitenziaria che muovendosi dalla loro sede sita proprio nel carcere di Secondigliano e alle dirette dipendenze del Provveditore regionale espresso dal Dap, interviene in tutti i carceri della Campania, qualora se ne determini la necessità.

Oltre a Manganelli e a Colucci, sarebbero dovuti finire in carcere secondo il procuratore aggiunto Alessandro Milita che ha coordinato le indagini e secondo il procuratore della repubblica Maria Antonietta Troncone, anche Anna Rita Costanzo, commissario capo dell’area del reparto Nilo, cioè dell’area dove si sono verificati gli episodi illegali, Salvatore Piccolo, Giuseppe Conforti, Alessandro Biondi e Angelo Iadicicco.

Il gip Enea ha invece ritenuto fosse sufficiente la misura degli  rresti domiciliari con divieto di comunicazione con l’esterno.

Stesso discorso per diversi indagati che il gip ha sospeso dal servizio. Qui è difficile trovare almeno nella parte che abbiamo letto noi, un riferimento esplicito ad un rigetto parziale della misura richiesta, ma associando la riqualificazione del reato che il giudice effettua rispetto a quello contestato dai pubblici ministeri, si possono individuare almeno alcuni di quelli che la procura voleva in carcere o ai domiciliari e non semplicemente sospesi dal servizio.

Sicuramente il nome di maggior spicco è quello dell’ex provveditore delle carceri della Campania Antonio Fullone. In calce all’articolo, vi pubblichiamo l’esposizione del gip sulla posizione del Fullone e anche di altri. Vi accorgerete che Sergio Enea ha considerato esistenti gli indizi di coplevolezza per alcuni capi di imputazione contestati dalla Procura, mentre non li ha considerati esistenti per gli altri. Di qui la decisione di non arrestare Fullone.

Stesso discorso ad esempio per Stanislao Fusco, Alessio De Simone, Francesca Acerra, Silvio Leonardi, Maurizio Soma, Giovanni Di Benedetto, Domenico Pascariello, Mario Rigido, Pasquale Rullo, Giuseppe Gaudiano, Giuseppe Bortone, Maurizio Colurciello, Pasquale Merola, Salvatore Di Stasio, Francesco Merola, Eugenio Calcagno, Giovanni Guardiano, Gennaro Quisillo, Michele Piscitelli, Paolo Buro, Massimo Oliva, Carmine Antonio Zampella e per tutti gli altri fino al numero 23.

Stesso discorso per quanto riguarda i tre agenti per i quali il gip ha deciso di applicare la misura cautelare dell’obbligo di dimora. Sia per Giuseppe Crocco, che per Salvatore Parisi e per Massimo Ciccone alcuni dei reati contestati dalla procura vengono riqualificati del gip. Per cui è da ritenere che nella richiesta dei pubblici ministeri fosse stata invocata una misura cautelare più afflittiva.

Tutto questo l’abbiamo scritto perchè la procura della repubblica sta presentando proprio in queste ore diversi ricorsi contro le decisioni assunte dal gip sulla gradazione delle misure cautelari. Il nome più importante che gira è quello del solito Antonio Fullone che i pm avrebbero voluto ai domiciliari.

Stesso discorso per gli agenti attinti da provvedimento di sospensione e per i quali comunque il gip ha riqualificato alcuni reati rispetto a com’erano stati contestati dalla procura. Non sappiamo, infine come il procuratore della repubblica Troncone e l’Aggiunto Milita si siano comportati con i 7, cioè Manganelli, Colucci, Costanzo e compagnia. Non sappiamo cioè se anche per loro sia stato presentato ricorso al riesame affinchè la misura degli arresti domiciliari sia trasformata in quella nettamente più afflittiva della detenzione carceraria.

 

QUI SOTTO UNO STRALCIO DELL’ORDINANZA