In provincia di Caserta non si fanno più figli. Ora i punti nascita di due ospedali rischiano seriamente la chiusura definitiva

4 Giugno 2025 - 17:48

I sindacati protestano, ma alla luce dei numeri e della concorrenza delle cliniche convenzionate, potrebbe non arrivare l’ennesima deroga, a meno che la campagna elettorale delle Regionali non intervenga a cambiare le dinamiche

PIEDIMONTE MATESE – A Piedimonte Matese si ripropone il serio problema della chiusura del Punto Nascita dell’ospedale. Si ripropone perché, da diversi anni, la Regione Campania è riuscita a fare economie nei suoi bilanci per mantenere aperto questo padiglione, nonostante il fatto che il numero delle nascite annuali sia già significativamente sotto il limite consentito da una normale spending review, definita dai vari governi nazionali e necessaria per le Regioni, che accolgono i trasferimenti utili a finanziare i servizi sanitari pubblici del territorio.

Al direttore sanitario dell’ospedale di Piedimonte, Gianfausto Iarrobino, non è ancora arrivata alcuna comunicazione ufficiale. Tuttavia, poiché i sindacati si stanno già attivando con comunicati stampa, riteniamo che a breve la Regione dovrà prendere una decisione che coinvolge, nella provincia di Caserta, sia il nosocomio matesino che quello di Sessa Aurunca. Ci risulta che il sindaco Civitillo abbia convocato una riunione con i colleghi del comprensorio. Sono i classici casi in cui non è facile stabilire di chi siano le ragioni e di chi i torti. Infatti, tutte le parti in causa hanno un po’ di ragione e un po’ di torto.

Il calo delle nascite è un problema sotto gli occhi di tutti, che colpisce duramente l’Occidente e l’Italia in particolare. Inoltre, gli ospedali pubblici devono affrontare la concorrenza delle cliniche private convenzionate, come ad esempio Villa dei Pini, che sfruttano appieno il plafond di prestazioni garantite in convenzione. L’utenza tende a privilegiare, quando può, l’opzione delle cliniche private, trovando al loro interno situazioni di maggiore comodità e la possibilità di seguire un percorso con ginecologi esperti e affermati, che continuano a operare in strutture private. Questo indebolisce ulteriormente la produttività dei punti nascita degli ospedali pubblici, e alla fine il bilancio economico di questi presidi finisce per declinare verso un rosso che non è più compatibile con le politiche di bilancio della Regione.

Inutile dire che, qualora il Punto Nascita dovesse chiudere, si creerebbe una reazione a catena che porterebbe alla chiusura del reparto di Ginecologia, della Neonatologia e di tutti i servizi ad esso connessi. Alla fine, si potrebbe dover scegliere tra Piedimonte e Sessa Aurunca. Diventa difficile pensare che Sessa non abbia la meglio, vista la posizione del suo politico di riferimento, ossia il presidente del Consiglio Regionale Gennaro Oliviero, che, tra le altre cose, è sostenuto anche dal sindaco di Piedimonte, Civitillo.