JUVENAFRO. I tifosi sono perplessi: “Iavazzi organizzati pure, poi si vedrà”

17 Luglio 2018 - 15:58

CASERTA – Alcune perplessità, alcuni dubbi, che solo pochi giorni fa avevamo posto, hanno trovato riscontro almeno in una parte di tifoseria.
Il gruppo Boys, formato da tifosi di vecchia data, ha così deciso di uscire allo scoperto, puntando il dito nei confronti del patron della defunta e della neonata Juve.
Uno striscione, quello esposto al Pinto dal gruppo organizzato, che lascia aperto qualche spiraglio circa un possibile sostegno alla squadra, ma che fa intendere come una parte di tifoseria, stanca di esser presa in giro da anni, voglia prima vederci chiaro e poi, eventualmente, scegliere se disertare o affollare il PalaMaggiò.
Siamo chiari, tutte le scelte sono condivisibili e soggettive e, proprio per questo, insindacabili.
Ci sarà chi deciderà di non sostenere la neonata società bianconera, perché non la riconosce come la prosecuzione della Juvecaserta che fu o perché non vuole spalleggiare colui che ha fatto morire il basket a Caserta.
Ci sarà chi deciderà di passare comunque le sue domeniche pomeriggio al PalaMaggiò, perché pensa che in fondo se rimbalza un pallone all’interno della Reggia del basket e c’è una canotta bianconera, allora vale la pena di andare.
C’è poi chi invece, prima di prendere una decisione, vorrà ascoltare delle parole (magari anche delle scuse), vorrà vedere un progetto, vorrà sentire cosa si ipotizza per il domani. Strada che ci sentiamo di appoggiare. Un rifiuto, così come uno ‘sposalizio’ a priori sarebbe comunque sbagliato. È giusto dare facoltà di parola, magari anche l’opportunità di spiegare i ‘perché’ ed i ‘per come’ e di difendersi. Poi si trarranno delle conclusioni.
Siamo ancora in attesa che venga fissata una conferenza stampa per poter dare delle spiegazioni, anche se oramai attendiamo da fine gennaio. Ma proviamo a pazientare ancora.
Ciò che riteniamo sia assolutamente necessario, invece, sia dare delle spiegazioni alla città, perché la Juvecaserta, qui, è una cosa seria. È una passione che muove anime e cuori. Ed allora è meglio smetterla di scherzarci su.

Ruben Romitelli