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LA DOMENICA DI DON GALEONE: “…giacché la morte e la vita sono una cosa sola, come il fiume e il mare”.

26 Marzo 2023 - 10:00

26 marzo 2023  ✶ V Domenica di Quaresima (A)

Io sono la risurrezione e la vita (Gv 11,1)

La domenica “della risurrezione e della vita”   La risurrezione di Lazzaro è l’ultimo e il più grande segno (miracolo) operato da Gesù prima della sua morte, e costituisce anche il motivo immediato della sua condanna. Molti temi si intrecciano in questo racconto: l’amore di Gesù a Lazzaro e alle sorelle, il presentimento della sua prossima fine, l’autorivelazione di Gesù come risurrezione e vita. L’episodio possiamo dividerlo in tre  grandi scene: quando è lontano, all’annuncio della malattia, Gesù afferma che questo è per la gloria di Dio (vv. 1-16);  l’incontro con Marta e Maria è tutto centrato sulla fede e la speranza nella risurrezione, che è Cristo stesso (vv. 17-32); nella risurrezione di Lazzaro, infine, troviamo la frase che riassume il significato di vita eterna: “Se credi, vedrai la gloria di Dio” (vv. 33-45).

L’importanza del miracolo sta soprattutto nel suo valore di “segno”: la vita restituita a Lazzaro indica un’altra vita, quella che viene data a chi crede. Il punto centrale è quindi il colloquio tra Marta e Gesù (vv. 20-27); in esso emergono due concezioni diverse della vita eterna: quella comune, che colloca la vita eterna alla fine dei tempi, “dopo” la risurrezione finale; e quella di Gesù, che la colloca “adesso”: Gesù realizza adesso ciò che Marta attende alla fine dei tempi. Con questa domenica si chiude la catechesi battesimale, densa di insegnamenti: Cristo è “l’acqua” per la nostra sete (Vangelo della samaritana); Cristo è “la luce” per le nostre oscurità (Vangelo del cieco); Cristo è “la vita eterna” contro la morte (Vangelo di Lazzaro).

Signore, se tu fossi stato qui… Sul silenzio di Dio, la sua assenza, la sua morte … molto si è scritto; è nata anche la teologia della “morte di Dio”. Di fronte a questi silenzi, siamo tentati di giudicare Dio. Ma questi momenti di disperazione possono diventare anche momenti di speranza. Ci aiuta a capire questo sconcertante silenzio di Dio, un episodio contenuto nel romanzo La notte, di Wiesel: in un lager nazista, viene impiccato un ragazzo; due detenuti, costretti a vedere l’esecuzione, si chiedono: “Dov’è il buon Dio?” e uno risponde loro: “Dio è lì, appeso insieme a questo ragazzo”. Dobbiamo imparare a decifrare questo silenzio: è solo silenzio, non è assenza! Ci può aiutare questa bella pagina tratta dal libro Il profeta, dello scrittore libanese Gibran: “Allora Almitra parlò dicendo: Dicci qualcosa sulla morte. Ed egli disse: Il segreto della morte … ma come scoprirlo se non cercando nel cuore della vita? Giacché la morte e la vita sono una cosa sola, come il fiume e il mare. E come il seme sogna sepolto nella neve, così il vostro cuore sogna la primavera. Fidatevi dei sogni, perché in loro è nascosta la porta dell’eterno”.