LA DOMENICA DI DON GALEONE: “…se proveremo la nostalgia dell’innocenza, il bisogno di perdonare, la voglia di sorridere al nemico … allora è Gesù. Apriamogli la porta! “

2 Aprile 2023 - 09:00

2 aprile 2023 ✶ Domenica delle Palme

Passione di Dio, Passione dell’uomo (Mt 26,14) – Entriamo nella Grande Settimana!

Arriva il tempo del silenzio, in progressione, fino al grande vuoto del Sabato Santo, quando l’altare resta spoglio, le campane mute, senza messa, né comunione, né alleluia. Sembra il trionfo del male! Siamo disorientati da ciò che ci succede intorno: lo sballo del sabato sera, la violenza negli stadi, lo stupro dell’amica a opera del branco, la guerra in Ucraina, le conseguenze della pandemia … Che sociologi e psicologi, preti e politici, smettano di accusare i genitori e la scuola, la chiesa e la società. Il silenzio, amico dell’anima, per non perderci nel frastuono, in attesa della gioia. Il silenzio vero: non quello guardingo, come quello consigliato dal proverbio “Bocca chiusa, occhi aperti”; non il silenzio della colpa, come quello di Giuda durante l’ultima cena; ma il silenzio di Maria, ai piedi della croce. “Stabat”: senza perdere la fede nel Dio che atterra e suscita, che affanna e consola, che può anche toglierci una gioia, ma in cambio di una più grande e più duratura. Ha scritto Bonhoeffer, il pastore protestante, morto impiccato nel lager nazista di Flossenbürg, per avere partecipato alla congiura di Canaris contro Hitler: “Le mani di Dio sono ora mani di grazia, ora di dolore, ma sempre di amore!”.

Noi porteremo nelle nostre case l’ulivo benedetto, per ricordare che la Settimana Santa riassume una straordinaria storia di sofferenze e di amore, di agonia e di gloria. Il testo fondamentale di questa storia è il racconto del “Passio”. Tutto il Vangelo non è altro che la narrazione della Passione, con un’estesa introduzione (M. Kahler). Il Vangelo non va letto come un libro ordinario di storia; non basta credere che quanto vi è narrato sia realmente accaduto; di una tale fede è degno qualunque libro serio di storia; occorre leggere il Vangelo con fede, cioè credere che quanto vi è contenuto avviene anche ora. Il Vangelo ci smaschera: chi siamo, cosa facciamo, da che parte stiamo: Erode? Pilato? Cireneo? Pietro? Giuda? Maddalena? … Cristo, oggi come 2000 anni fa, qui come a Gerusalemme, passa tra l’indifferenza di molti e l’affetto di pochi. Cristo è sempre in agonia, ha scritto Pascal. Il Vangelo descrive come Dio “tratta” l’uomo e come l’uomo “maltratta” Dio!

La Passione di Cristo è veramente lo svelamento della violenza, che coinvolge, in una medesima complicità, i potenti e le vittime, gli aguzzini e la folla feroce. La violenza è totale, Gesù è solo! Nessuno s’illuda! Anche stare fermi o fuggire è sinonimo di complicità. Non si esce da questo mondo. Occorrono molti colpi di martello per configgere un chiodo; occorrono molti colpi di frusta per piagare una spalla; occorrono molte spine per formare una corona. E l’uomo fa parte di questa umanità che condanna l’Uomo. Non ha importanza che tu sia di quelli che colpiscono o di quelli che guardano. L’arroganza dei pochi poggia sull’indifferenza dei molti!

Se sentiremo bussare alla porta del cuore, se proveremo la nostalgia dell’innocenza, il bisogno di perdonare, la voglia di sorridere al nemico … allora è Gesù. Apriamogli la porta! Allora sarà Pasqua! Che il Signore ci trovi vigilanti! BUONA PASQUA!