LA FOTO MARCIANISE. La presidente del consiglio comunale Angela Letizia si fa un ufficio da vera regina, compresa porta blindata

9 Dicembre 2020 - 16:19

MARCIANISE (Gianluigi Guarino) – È inutile girarci intorno, visto che costituirebbe esercizio di ipocrisia far finta (quando si è scritto in passato della vicesindaca Angela Letizia, oggi presidente del consiglio comunale) di non porsi e non porre alla politica marcianisana il seguente interrogativo: al di là delle qualità personali e professionali, che non sono in discussione, perché un giornale serio non è abilitato e non ha neppure diritto di parlarne, il percorso politico di Angela Letizia sarebbe stato il medesimo, se tra lei e il sindaco Antonello Velardi non si fosse instaurato un rapporto fondato su una speciale considerazione del primo per le attitudini della seconda?

Secondo noi, no.

Nel senso che la Letizia avrebbe sicuramente sviluppato un percorso di impegno politico nelle istituzioni ma senza raggiungere, peraltro in un tempo limitato, gli obiettivi che ha raggiunto.
Beninteso, ciò non significa che il rapporto tra Velardi e la Letizia si sia sviluppato in maniera inortodossa o anomala.

Anche questo non può essere materia di analisi ed approfondimento, mentre non ci si può girare dall’altra parte nel momento in cui si analizza con attenzione la cifra dei voti raccolti da Angela Letizia alle scorse elezioni comunali, la capitalizzazione esponenziale degli stessi con l’assunzione della carica di numero 2 dell’amministrazione comunale, la crescita delle preferenze riportate a queste elezioni e il suo avvento alla carica di presidente del consiglio comunale, per ottenere la quale Velardi non ha esitato a muoversi direttamente, facendo ed imponendo il nome alla sua maggioranza, con la conseguenza che questa ha perso immediatamente qualche pezzo.

Siamo d’accordo con quest’analisi o la vogliamo sempre buttare su pettegolezzo, chiacchierologia e stupidaggini che a noi non interessano?
A noi interessa Angela Letizia come rappresentante del popolo marcianisano, quale soggetto politico che confronta se stessa con le prerogative, le legittime ambizioni di altri componenti della maggioranza di cui fa parte; ci interessa la relazione tra Angela Letizia e la res publica.

E siccome le mura, le porte e le stanze del Comune di Marcianise sono strettissimamente legate alla res publica, non può, senza partire da posizioni pregiudiziali, senza dire a priori che è stato sbagliato, che è uno scandalo e slogan assortiti, capire bene che cosa è successo nelle ultime due settimane, cioè da quando la presidente del consiglio comunale, evidentemente con il pieno placet del sindaco Velardi, ha deciso di dotarsi di uffici, una sede degna di un presidente di un ramo del Parlamento nazionale.

Se questo è stato opportuno, se si tratta o meno di una deriva cafonal, questo può essere materia di dibattito e di opinioni difformi.
Non può esserlo, invece, la legittimità di opere compiute in un palazzo che, a differenza di quanto i protagonisti lasciano trasparire, non è di proprietà di Velardi e della Letizia.
Questa, abbattendo i muri e triplicando gli spazi della presidenza del consiglio comunale assorbendo stanze che in passato erano a disposizione di altre funzioni, impiantando una porta metallica attivabile o disattivabile elettronicamente dall’interno, ha sviluppato una potestà che non può essere diversa dalla funzione di una rappresentante del popolo, di una rappresentante nella res publica allo scopo di essere custode efficiente, sagace e prudente della stessa.

In questo caso, trasformando il celeberrimo principio del diritto civile e adottando le azioni “della buona madre di famiglia”.
Sul palazzo che ospita il municipio, esiste o non insiste un vincolo della Soprintendenza?
Le opere compiute al suo interno devono o meno essere autorizzate?
A queste domande cercheremo di rispondere nei prossimi giorni.