LA NOTA. Giggino la polpetta fa presentare un emendamento per salvare la poltrona del renziano Mauro Felicori. Forza Italia deve andarsi a nascondere

12 Settembre 2018 - 11:13

CASERTA(g.g.) Non stupisce, anzi è perfettamente logico che un politico come Paolo Russo, arrivato alla quinta o sesta legislatura, solo in quanto amico del cuore di Giggino la polpetta, il quale a sua volta ha sempre pensato che il fratello giudice di Paolo Russo potesse in qualche modo salvargli la pellaccia nella aule giudiziarie, proponga, in sede di approvazione del Milleproroghe, una sorta di salvagente per tenere ancora Mauro Felicori al suo posto.

E’ logico perchè il retroterra culturale e politico di Paolo Russo che è solo ed esclusivamente quello della “polpetta” ma soprattutto del “polpettismo”, si sovrappone, si mescola, è dello stesso materiale connettivo di quello di un Felicori, il quale da dirigente del cimitero di Bologna, viene paracadutato a Caserta, senza conoscere nulla della storia della Reggia e che, fa ristrutturare le mura perimetrali colorandole di giallo e di rosa, neanche si trattasse del vestito di una ballerina del Cafè Chantan.

Queste cose fanno parte del modo di intendere la politica dei Cesaro, dei Paolo Russo e di tutti quelli che hanno ridotto Forza Italia, in Campania, a un consesso di pochi ma ancora affilati ed affamati reduci in grado di sopravvivere, soprattutto perchè Berlusconi ha deciso di tenere vicino a se la ben nota Francesca Pascale.

E’ una situazione che stamattina ha stupito molti, non certo noi: Felicori e Giggino la polpetta sono politicamente la stessa cosa. Felicori, come scriveremo, produce un ordine di servizio in cui fa diventare in pratica dirigenti gente come Patanè, Mario Tartaglione, il quale va in pensione ma resta, chissà perchè, come anello di una catena che evidentemente non si può spezzare, rup di 4 gare d’appalto, quelle di Renzi e di Invitalia, assolutamente blindate.

Per cui se stamattina Felicori fa uscire, insieme al suo neo sodale nolano, su quel giornale che una volta di chiamava Il Mattino, la sua milionesima marchetta dicendo che Paolo Russo di Forza Italia presenta un emendamento al Milleproroghe per salvarlo, è tutto normale. Cesaro, Paolo Russo, Felicori, i meccanismi premiali, la mentalità, il modo di gestire, la cultura dell’apparenza, degli annunci e di un uso spregiudicato dei social, vero oppio per un popolo che non ha alcuna voglia di approfondire o di guardare anche un centimetro in più al di la del proprio naso.

Felicori e la polpetta, stesso tessuto connettivo.