L’ASI DELLE ILLEGALITA’. Ineccepibile: la Regione chiede ufficialmente conto agli organi dell’Ente e ai Revisori della illegale costituzione del consiglio generale

23 Gennaio 2021 - 13:37

Sostanzialmente si tratta di una diffida in quanto la risposta dovrà arrivare entro e non oltre martedì 26 gennaio. In calce al nostro articolo il testo integrale della leggera firmata dal direttore generale e dal dirigente di staff tecnico amministrativo

 

CASERTA (g.g.) – Ineccepibile: non c’è bisogno di aggiungere alcunché alla nota, peraltro da noi annunciata giovedì sera (clicca qui per leggere l’articolo) inviata dai dirigenti della regione campania che il direttore generale Maria Antonietta D’Urso e il dirigente di staff tecnico amministrativo Ciro Russo hanno inviato al Consorzio Asi di Caserta ma soprattutto all’organo di controllo, cioè a quel collegio dei revisori dei conti che in questi anni, diciamocela tutta, si è sempre un po’ girato dall’altra parte per motivi facilmente comprensibili.

La citata nota, inviata per conoscenza anche al governatore De Luca attraverso il suo capo di gabinetto e all’assessore alle attività produttive Antonio Marchiello, ricalca, in linea di massima tutti i rilievi da noi evidenziati per l’ennesima volta negli ultimi giorni, in coincidenza con la convocazione di quella che impropriamente chiamiamo assemblea ma che formalmente si chiama consiglio generale.

La comunicazione della Regione parte da un punto fermo,costituito da una data: il 17 novembre 2014. Attenzione, non viene detto solo che in quell’occasione si sono svolte le assemblee di Ambito, cioè di quei piccoli conglomerati di Comuni, che mettendosi insieme formano una quota consortile esattamente come la formano i Comuni più grandi individualmente. In quell’occasione lo stesso consiglio generale votò e approvò una delibera che, presidente Pignetti, così recitava nel suo oggetto: “Presa d’atto propria regolare costituzione e composizione”. In poche parole il consiglio generale dava il suo formale via libera, forniva la sua certificazione a tutto il procedimento di formazione del suo plenum frutto di una regolare elezione dei rappresentanti di Ambito. Ciò portava come conseguenza ad un timbro di legittimità su due aspetti: la regolare composizione dell’organo assembleare e la regolare costituzione. Insomma un atto fondamentale, prodromico, presidente Pignetti. Lei sicuramente avrà avuto la possibilità, versatile com’è di spaziare dai beni culturali che hanno informato i suoi studi ad un minimo di cultura giuridica che le consente di comprendere bene il senso di quest’aggettivazione. Dicevamo, prodromici a quella verifica dei poteri che dev’essere un fatto acclarato ogni volta che il consiglio generale si riunisce e delibera. Siccome la norma regionale, da noi più volte citata, stabilisce un termine di 5 anni della validità degli organi “costituiti e composti” questi sono scaduti indiscutibilmente alle 23.59 e 59 secondi del 16 novembre 2019.

Questo lo diciamo noi. La Regione non lo sa ancora e perciò lo chiede pur partendo da una costatazione al Consorzio e ai revisori di conti “non risultano in atti, né tanto meno pubblicata sul sito istituzionale dell’Ente, una più recente deliberazione di rinnovo del Consiglio generale allora costituito”. Siccome evidentemente, chiudere la procedura senza chiedere se sia potuto mai accadere un fatto del genere e cioè che ci sia no state due assemblee, l’anno scorso e una oggi ,celebrate senza quella verifica della regolare costituzione e composizione, i due dirigenti regionali, i quali però va detto si sono fidati in cinque anni, sbagliando, della tranquilla navigazione dell’Asi garantita dall’allora consigliere regionale stefano graziano, si rivolgono con il linguaggio felpato della burocrazia soprattutto ai revisori, con una lettera che poi potremmo volgarizzare e semplificare con il concetto ad essa sotteso: “ma voi ‘a verament’ avete fatt e facete?!”.

Sì, aggiungiamo noi, questi a verament’ hanno fatt e fann. E cara Regione sta roba non è nulla rispetto a quello che è successo nella relazione vergognosa tra l’Asi e una strana famiglia di imprenditori di Frattamaggiore divenuti i padroni, il termine è riflettuto e ponderato, dell’intero comparto di Aversa Nord, quello di gran lunga più importante, dentro al quale il consorzio e i suoi organi, svolgono semplice attività di gregariato, così come abbiamo scritto ieri sera (clicca qui per leggere) pubblicando una nota della presidente Pignetti e commentandola con l’espressione del nostro punto di vista.

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