LE ditte del CLAN DEI CASALESI SULLA GAETA-FORMIA. 20 gli indagati dopo il blitz al comune

7 Dicembre 2018 - 19:06

VILLA LITERNO – (tp)  Sarebbero una ventina le persone indagate per questa nuova inchiesta scattata per la mala gestione degli appalti pubblici e delle consulenze. Indagano la Procura della Repubblica di Cassino e la Dia di Roma.

Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori, il comune di Formia. Il sostituto procuratore Chiara D’Orefice ha inviato alcuni funzionari della Dia, la Direzione investigativa antimafia di Roma, che hanno acquisito, dopo un’intera giornata trascorsa nel palazzo municipale, il carteggio amministrativo riguardante tre incarichi che “abbracciano” un lasso temporale che va dal 24 dicembre 2015 al 27 novembre 2017, insomma gli ultimi due anni dell’amministrazione comunale di centrosinistra guidata dall’ex sindaco Sandro Bartolomeo.

Questo filone d’inchiesta della Procura di Cassino scaturirebbe da alcune intercettazioni telefoniche che sono già parte integrante di una precedente indagine tuttora in corso. Gli uomini della giudiziaria hanno acquisito  la documentazione – delibere d’approvazione dei progetti, d’incarico e soprattutto le determine di liquidazione – dell’appalto vinto nel giugno 2005 per importo di 250mila euro dalla ditta “Garofalo Costruzioni” di Casapesenna, per il rifacimento dei “lavori di realizzazione di nuovi impianti di pubblica illuminazione sul territorio comunale”, della consulenza attribuita nel 2016 alla società “Prometeo srl” di Fondi per realizzazione delle “Smart city” nell’ambito del progetto comunitario – finanziato dalla Regione Lazio – denominato “PlusAppia via del mare” e finanche la proposta di convenzione, mai decollata, tra l’Anas, la Regione Lazio ed il comune di Formia che per un milione di euro, avrebbe dovuto partorire il nuovo studio di fattibilità del famigerato progetto della strada Pedemontana.

Proprio nell’ambito di questa opera, risultano coinvolti un imprenditore di Caserta, residente a Formia, Gennaro Santoro e l’ex sindaco di Villa Literno Enrico Fabozzi, per il reato di turbativa d’asta. Per lo sblocco dei lavori, secondo quanto accertato dagli investigatori, si sarebbe prodigato l’ex sindaco di Villa Literno, grazie al suo legame con Umberto Del Basso De Caro, sottosegretario di Benevento. Ricordiamo il sindaco Fabozzi è stato condannato in primo grado a 10 anni per concorso esterno con la criminalità organizzata dei Casalesi.