“Lupara bianca” nell’Alto Casertano. Imprenditore ucciso e fatto sparire: la svolta nelle indagini
16 Novembre 2022 - 21:48
Uno degli accusati aveva in fitto un capannone di Ottaviani e gli doveva 175mila euro
DRAGONI/PIEDIMONTE MATESE – A 14 anni dalla scomparsa dell’imprenditore Sandro Ottaviani, a Piedimonte Matese, due persone sono state arrestate dai carabinieri con l’accusa di averlo ucciso e averne occultato il cadavere. A fare luce sul caso di “lupara bianca” l’indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha chiesto al Gip le due misure cautelari a carico degli indagati. Uno di loro è stato trasferito in carcere, l’altro sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Ottaviani, secondo la ricostruzione degli inquirenti, era in trattativa per una compravendita con uno dei due arrestati e il 23 aprile del 2008 si era recato a un appuntamento con loro nel capannone industriale di Dragoni, di sua proprietà, in località Ponte Margherita, oggetto dell’affare da discutere. I due indagati gli avevano teso un tranello: uno di loro, anch’egli imprenditore, teneva in fitto il capannone della vittima, e gli doveva parecchi canoni arretrati, così fissò l’incontro con Ottaviani con la scusa di dargli 175mila euro e trattare anche la vendita dell’immobile. Da quel momento si persero le sue tracce. I familiari ne denunciarono la scomparsa, e in un primo momento si pensò all’allontanamento volontario ma anche al suicidio, tanto che i sommozzatori dei carabinieri scandagliarono il fiume Volturno e trovarono anche un corpo di una persona scomparsa alcune settimane prima, ma non il corpo di Ottaviani.
Dopo una prima fase investigativa che non aveva dunque portato a nulla di fatto, nell’ottobre del 2017 la Procura di Santa Maria Capua Vetere (Aggiunto Alessandro Milita), grazie ad un testimone che aveva ricordato un particolare sfuggitogli il 23 aprile 2008, iscrisse sul registro degli indagati le due persone arrestate oggi, che per ultime avevano incontrato la vittima.