Mafia nigeriana a CASTEL VOLTURNO. Arriva l’Esercito, sarà una città blindata

18 Gennaio 2019 - 14:14

CASTELVOLTURNO (Lidia e Christian de Angelis) – Arriveranno 200 militari per contrastare la Mafia nigeriana. Questo è ciò che è stato deciso dal Ministro Elisabetta Trenta, in merito alla vicenda dell’insediamento della Mafia nigeriana nel comune casertano, un’organizzazione crudele e feroce, che gestisce, soldi, prostituzione, armi, droga e pare traffico di organi. Ieri alla Camera dei Deputati durante il durante Question Time, dove l’on Meloni ha chiesto un intervento in merito allo sfruttamento della prostituzione minorile e al traffico di organi “lo Stato risponda con fermezza: Fratelli d’Italia ha chiesto oggi in Aula l’invio dell’esercito a Castel Volturno per contrastare la mafia nigeriana!” Ecco il video che pubblichiamo, la risposta del ministro della Difesa Trenta che invierà 200 militari dell’Esercito a Castel Volturno. “Una macelleria dove donne e bambini sono squartati per vendere i loto organi” le parole dure sulla Mafia Nigeriana,  del noto psichiatra Alessandro Meluzzi, infuria la polemica. Nei giorni scorsi sull’argomento anche l’on Giorgia Meloni che scrive: “L’indagine dell’FBI ha fatto emergere inquietanti risvolti a Castel Volturno. Un comune ostaggio della mafia nigeriana: tra spaccio, traffico di organi umani e uccisioni. Fratelli d’Italia continua a chiedere al governo una legge speciale e l’invio dell’esercito con i blindati per bloccare questa pericolosa deriva. Ora BASTA!” “A Castel Volturno una macelleria dell’orrore: uomini, donne, bambini squartati e i loro organi venduti. Mandiamo l’esercito per fermare la mafia nigeriana!”. Ascoltate e condividete l’appello del professor Meluzzi!” Un vero e proprio mercato nero con un giro di affari di diversi milioni di euro, a scapito della vita umana, ogni organo, spiega nel video che pubblichiamo, il dr Meluzzi ha un costo ben preciso.  La vicenda è divenuta nota  visto l’arrivo dell’FBI a Castel volturno per indagare con una tarsk force partenopea sulla mafia nigeriana che ha base nel comune casertano. Il sindaco Dimitri Russo, controribatte e spiega come stanno secondo lui le cose realmente e rende noto: “Ho atteso qualche giorno prima di dire la mia sulla Mafia Nigeriana e il traffico di organi. Ho atteso per capire l’evoluzione, oltre che l’impatto mediatico che una notizia del genere ( risaputa per chi vive il territorio) avrebbe avuto.Sinceramente non mi aspettavo un atteggiamento diverso. Le testate online hanno scritto una marea di fesserie che avranno di certo fatto sbellicare dalle risate i delinquenti di mezzo mondo, mentre la stampa nazionale è caduta dalle nuvole, dimenticando tutte quelle volte che ha inviato i propri reporters sulla Domiziana.La gente pensa che l’interessamento dell’FBI, della CIA o addirittura degli Avengers abbia messo in ridicolo il lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dai magistrati durante questi anni. Niente di più falso.Provo a darvi in breve la mia spiegazione, o per lo meno quello che penso sia accaduto e quello che accadrà.La mafia nigeriana è completamente diversa dalle mafie locali con cui fino ad oggi abbiamo avuto a che fare. Non ha le stesse regole, ha origine nelle università africane e non ha un vero e proprio sistema gerarchico.La mafia nigeriana vive in piccole autonomie dislocate in cellule su quasi tutto il territorio africano ed europeo.I capi non sono presenti sul territorio nazionale ne su quello Europeo. Qui c’è la manovalanza, quelli che si sporcano le mani, mentre i boss sono tutti tra Lagos e Benin City.I capi vengo chiamati anche “Capon” (chiaro riferimento ad Al Capone).La Mafia Nigeriana è crudele, molto crudele. Pone le sue fondamenta su credenze religiose che vanno oltre la nostra comprensione. Il tutto nasce parecchi anni fa tra i giovani studenti delle università ( la Nigeria è tra i paesi africani più ricchi e l’istruzione è ritenuta fondamentale per la crescita culturale e spirituale di ogni individuo). Ogni università ha le sue confraternite ed è proprio da queste che presero forma prima i Black Axe e poi successivamente gli Aiye, che col tempo diventarono le principali organizzazioni criminali del paese. Gruppi di studenti che combatto per i diritti dell’uomo nero nel mondo si trasformano in plotoni criminali capaci di mettere in ginocchio anche il governo locale.Il sistema delle “confraternite” è come detto ben articolato, in Italia (come in Europa) non troveremo i Capon, ma chi fa una marea di soldi senza dare nell’occhio. L’obiettivo è accumulare tanto denaro per poi tornare in Nigeria o in altri paesi.Il denaro accumulato viene smistato nel corso del tempo attraverso i sistemi money transfer come Western Union, Moneygram, Paypal o bitcoin.Le principali attività della Mafia Nigeriana sono la tratta di essere umani, prostituzione, spaccio di droga, clonazione di carte di credito e traffico di organi.Nell’ultimo caso ritengo che più che essere una vera e propria attività indipendente sia un’appendice, una conseguenza nata dalle morti delle prostitute durante gli aborti clandestini, o dalle morti degli ovulatori alla fine del viaggio.Per assurdo posso pure pensare che qualche disperato (appunto perché disperato) è stato disposto a vendersi qualcosa in cambio di poche migliaia di euro, ma questa resta sempre un’ipotesi a cui do poco conto.Espiantare un organo non è cosa da poco, per poterlo fare ci deve essere un’organizzazione di tutto rispetto e prelevare un rene senza far morire il povero disgraziato richiede davvero tanta abilità.Tutte queste cose le so perché ho vissuto le viscere del litorale. Ho parlato con i disperati e con i delinquenti, gente disposta a vendersi per un pacchetto di sigarette.Voi credete davvero che l’FBI non avrebbe scoperto tutto in meno di una settimana?Stiamo parlando sempre degli ultratecnologici americani. Si quelli dei film, quelli in perfetto stile Men in Black.Se gli americani non hanno scoperto niente è perché non c’è nulla in più da scoprire rispetto alle indagini che la magistratura italiana ha sotto il braccio da anni.Sono state avanzate tante soluzione dai chiacchieroni in televisione. Tra le soluzione proposte è stato richiesto l’intervento dell’esercito.Certo sarebbe d’aiuto alle forze locali per contrastare la malavita, ma nulla più.Una soluzione concreta sarebbe quella di incrementare l’attività investigativa sul territorio.Finanziare interi reparti costruiti ad hoc per contrastare la mafia nigeriana.Reparti capaci di intercettare e comprendere gli oltre 40 dialetti africani parlati in Nigeria, Niger e Benin.Persone capaci di riconoscere gli affiliati ed identificarli, ovvero scoprire come si chiamano e da dove vengono.Donne capace di infiltrarsi nelle Connection House per capirne il sistema.Hacker capaci di scovare chi vende carte di credito clonate e documenti falsi sul deepweb direttamente da Castel Volturno, perché qui succede anche questo. Insomma per questo ci vogliono milioni di euro.I milioni che servono alla nostra DIA per sconfiggere il male.”