MARCIANISE IL PROFILO. Il poliziotto che diventò più criminale di ogni altro criminale della città
13 Agosto 2018 - 21:18
MARCIANISE – Ha rappresentato una sorta di rito liberatorio, una catarsi, il fatto che la turpe infiltrazione malavitosa trascinatasi per anni nel commissariato di Polizia di Marcianise, sia stata combattuta e battuta da altri poliziotti, dall’espertissimo detective della Squadra Mobile di Caserta Lippiello e dai suoi uomini.
E’ stato importante perchè la Polizia ha potuto trarre esperienza dall’attività di indagine finalizzata alla conoscenza di quelle che sono state delle vere e proprio mele marce, cresciute parassitariamente al suo interno.
L’atto finale della catarsi, del rito liberatorio e in parte penitenziale, si è svolto all’alba dell’autunno di qualche anno fa, quando Fiamme Oro hanno stretto le manette ai polsi di altre Fiamme Oro.
Guardandole negli occhi e regolando i conti una volta per tutte, aprendo un capitolo nuovo nella storia del commissariato di Marcianise.
In questi anni tanto abbiamo scritto delle “imprese” criminali dei due poliziotti Alessandro Albano e Nunziante Camarca.
In sede di sentenza le condanne del primo, avvenuta a conclusione del rito abbreviato, ci siamo soffermate sulla motivazione.
Oggi invece parliamo delle motivazioni della condanna di Camarca.
Si tratta di un documento che arriva in ritardo rispetto a quello riguardante il suo collega perchè Camarca, unitamente all’ex politico marcianisano Paride Amoroso e a un’altra imputata, ha scelto i tempi più lenti del rito ordinario.
I giudici del collegio di Santa Maria Capua Vetere che hanno emesso la sentenza non usano la parola “tradimento”, ma, in pratica, i concetti esplicativi, declinatori dei loro moventi a condannare, portano sostanzialmente proprio a questo.
La particolarità della vicenda criminale e processuale è rappresentata dalla sfrontatezza, quasi avessero la certezza di impunità, con cui Nunziante Camarca frequenta Donato Bucciero, cioè il vertice della organizzazione malavitosa atta allo spaccio di grandi quantità di stupefacenti.
Il poliziotto, non capendo forse che le poche restrizioni imposte a Bucciero nel suo esercizio degli arresti domiciliari fossero legate alla volontà degli inquirenti di far arrivare in loco tutti i sospetti, raggiunge a ripetizione la residenza mondragonese del Bucciero.
Lo fa finanche alla Vigilia di Natale. Con Bucciero parla di tutto.
Delle cose che può fare da vero criminale, da vero soldato del gruppo, come per esempio la riscossione di soldi al Bingo di Maddaloni, fino alle indagini che lui e Albano compiono ai danni di Trillicoso, solo perchè questi è un rivale di Bucciero nel traffico degli stupefacenti.
Ed è proprio questa accentuazione che la coppia dei poliziotti infedeli, tra una attività di scorta e l’altra fatta al cantante Gigi D’Alessio, nei confronti di Trillicoso, che appare ad un certo punto l’unico trafficante di Marcianise, ad insospettire Lippiello e i suoi uomini.
Il resto è storia. Gli altri atti criminali di Camarca, connotai dalle valutazioni durissime dei giudici, li potete leggere le documento che pubblichiamo in calce: profilo Camarca