Maxi evasione fiscale, autoriciclaggio, per il consigliere comunale Danilo D’Angelo divieto di esercitare la professione per un anno

Si tratta di una indagine compiuta dalla Procura della Repubblica di Napoli e alla quale ha lavorato la Compagnia di Marcianise della Guardia di Finanza. Al centro dell’inchiesta una serie di presunte operazioni di evasione e di elusione fiscale, attraverso il “solito” sistema delle società di comodo e delle fatture per compravendite inesistenti. Modificato il bilancio e i connotati dell’azienda di un imprenditore della logistica, attivo nell’Interporto, in modo da consentirgli di accedere al credito bancario. QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE, CON ULTERIORI INFORMAZIONI DEL COMUNICATO STAMPA DELLA GUARDIA DI FINANZA

 

MARCIANISE  – Nella mattinata odierna, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito misure cautelari personali interdittive della durata di un anno e sequestro preventivo, disposti dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di due persone, l’imprenditore M.L.,

residente nella provincia di Napoli (divieto di esercitare l’attività di impresa e di assumere uffici direttivi all’interno di persone giuridiche delle imprese) e il dottore commercialista di Casagiove, Danilo D’Angelo, consigliere comunale che vive un periodo molto complicato della sua vita da quando, proprio alla vigilia delle ultime elezioni amministrative del suo comune fu attinto, mentre si giocava la poltrona di sindaco con Peppe Vozza, da un avviso di garanzia, con decreto di conclusione delle indagini, poi sfociato in un rinvio a giudizio per voto di scambio e continuando poi con l’arresto subito a conclusione di una perquisizione domiciliare, durante la quale i carabinieri trovarono sostanze stupefacenti. Oggi, dunque, è la Guardia di Finanza ad avergli notificato il provvedimento di divieto di svolgimento dell’attività professionale di dottore commercialista per un anno.

Trattandosi di un provvedimento cautelare, questo potrà essere impugnato da Danilo D’Angelo, davanti al tribunale del Riesame.

Le indagini sono state svolte dalla Compagnia di Marcianise e coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli ed hanno consentito di ipotizzare il coinvolgimento dell’imprenditore, attivo nel settore della logistica all’interno dell’“Interporto Sud Europa” di Marcianise, e del suo commercialista nella gestione di numerose società, che sarebbero state intestate a prestanome e che sarebbero state apparentemente attive in diverse Regioni italiane.
I risultati delle investigazioni hanno consentito di ipotizzare i reati di emissione e di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, di dichiarazione di imposte infedele, di indebite compensazioni di imposta, oltre che quelli di simulazione di reato e di falso in bilancio.

I provvedimenti oggi eseguiti traggono origine dagli approfondimenti effettuati all’indomani della esecuzione del precedente provvedimento di sequestro preventivo del GIP di Napoli del giugno 2021, in forza dei quali si sarebbe delineato uno scenario per il quale i due soggetti, oggi attinti dal nuovo sequestro e dalle misure interdittive, avrebbero cogestito – mediante prestanome – diverse società attraverso le quali avrebbero posto in essere svariati meccanismi, tutti finalizzati a frodare il fisco.
In particolare, gli indagati avrebbero utilizzato in compensazione crediti di imposta inesistenti legati al consumo di carburante dell’azienda, che è operante nel settore della logistica, avrebbero inserito nelle dichiarazioni dei redditi societari fatture per operazioni inesistenti, avrebbero presentato in passato diverse denunzie di furto della documentazione societaria e avrebbero inserito voci false nei bilanci della società al fine di accedere al credito bancario, rappresentando una condizione societaria diversa, e migliore, di quella effettivamente esistente.
Il profitto dei reati è stato determinato in oltre 5 milioni di euro ed è stato oggetto di sequestro preventivo.